27 Maggio 2010
Lombardia, Le perle del gusto lombardo volano all’Est, a Sofia con i tesori del Made in Italy

Il gusto lombardo del Made in Italy vola all’Est. Nell’ambito del “Festival italiano” che si svolge a Sofia, in Bulgaria, dall’1 all’11 giugno su iniziativa dell’Ice e della nostra ambasciata, verranno presentati alcuni dei tesori agroalimentari della Lombardia, a partire dal “Formai de mut”, una perla dei formaggi italiani Dop, prodotto in quantità limitata (8.036 forme per circa 750 quintali) solo in Val Brembana, nella Bergamasca.

Ma a tenere alti i colori di Bergamo ci saranno anche il provolone, il taleggio e la polenta taragna. Il Bresciano sarà presente con i vini Franciacorta e Lugana, con il formaggio Bagoss e l’olio del Garda. Cremona manderà da Trigolo il suo salame tradizionale. Da Milano e Lodi arriverà il grana tipico lodigiano dell’azienda Dedè di Borghetto e da Mantova il grana padano. Pavia sarà presente con il cuore della sua produzione agricola, il riso e il vino, ma anche con la pasta biologica che nasce dall’esperienza di un’azienda agricola di Corana. Da Sondrio infine una carrellata di vini della Valtellina dove, su 800 ettari di storici vitigni terrazzati (fra Ardenno e Tirano), si producono uve Nebbiolo, Rossola e Pignola che danno vita a circa 6 milioni di bottiglie all’anno fra Rosso Valtellina Doc, Valtellina Superiore, Sforzato e Terrazze Retiche.

La rassegna punta ad aprire nuovi canali commerciali all’Est per le aziende agricole lombarde che potranno far conoscere meglio i veri sapori del Made in Italy contro quelli dei falsi che, sempre più spesso in circolazione, sono il risultato di tentativi di imitazione più o meno espliciti: dall’olio Romulo alla mortadella di tacchino, dal pecorino fatto con latte di mucca al “parmi” olandese, dal cambozola in Germania alla pasta milaneza venduta in Portogallo. Falsi che poi servono per ulteriori taroccamenti gastronomici spacciati all’estero come piatti tradizionali del nostro Paese. Nel mondo i “tarocchi” alimentari rappresentano un mercato di 50 miliardi di euro all’anno.

Insieme alla prova del cuoco c’è quella del palato perchè se la gente non conosce il gusto del vero Made in Italy non potrà mai fare il confronto e capire quanto il falso sia lontano dall’originale – spiega Eugenio Torchio, Direttore della Coldiretti Lombardia – per questo è necessario che anche all’estero abbiano l’opportunità di sperimentare i nostri tesori per vedere che la differenza non è solo nel nome”.

(27/05/2010)

Fabio Bonaccorso
comunicazione.lombardia@coldiretti.it
347/0599454

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