Barriera agricola contro il maltempo. Secondo una prima rilevazione della Coldiretti Lombardia, fra Cremona, Mantova, Pavia, Brescia, Milano e Lodi i campi hanno retto all’offensiva delle piogge e in molti casi sono serviti da valvola di sfogo per l’acqua.
In provincia di Cremona le aree allagate si sono concentrate nella fascia dell’Oglio: a Pessina Cremonese, Robecco, Gabbioneta, Ostiano. Nella bassa bresciana, nelle zone di Verolanuova, e a Capriano c’è stata la fuoriuscita del Mella. Terreni a mollo in Valcamonica, presso Edolo, con alcune frane e l’interruzione della strada che da Corteno porta all’Aprica, che dovrebbe riaprire in giornata. Nella zona di Iseo, a Sale Marasino, e in Valsabbia ci sono stati alcuni smottamenti. Verso Montichiari, il Chiese è esondato allagando i campi.
Nel Mantovano i kiwi, che sono in fase di raccolta, hanno resistito al maltempo, anche se nella zona di Roverbella avevano già pagato dazio alla grandinata del 23 luglio scorso. Nella Bergamasca campi fradici e preoccupazione per le colture autunnali. Stessa realtà fra Milano e Lodi, dove le stoppie del mais sono in mezzo a terreni zuppi d’acqua. Per quanto riguarda Pavia sono stati registrati mini smottamenti in diverse zone dell’Oltrepo e la situazione – secondo i rilevatori della Coldiretti – è più preoccupante per quei terreni, soprattutto in alta collina, dove gli agricoltori non sono presenti e che quindi non vengono più coltivati. Mentre in pianura, nella Lomellina pavese, i campi hanno garantito lo sfogo a molti fossi gonfiati dalla pioggia.
La presenza dell’agricoltura è una valvola di sicurezza importante per tutta la popolazione – afferma la Coldiretti Lombardia – basta vedere cosa è successo in quelle zone, Milano compresa, dove il cemento e l’asfalto hanno preso il posto dei terreni coltivati, riducendo la capacità di assorbimento e aumentando la velocità dell’acqua in eccesso quando si verificano eventi atmosferici di particolare intensità. Negli ultimi 20 anni – stima la Coldiretti – sono stati persi quasi 400 mila ettari di terreni (il doppio delle province di Milano e di Monza/Brianza messe insieme) sepolti da strade, capannoni, poli logistici, industrie e nuovi quartieri residenziali.
(03/11/2010)
Fabio Bonaccorso comunicazione.lombardia@coldiretti.it 347/0599454