Piante e fiori a km zero contro l’asfalto delle grandi opere e una task force agricola nella scuole per spiegare ai ragazzi il valore della corretta alimentazione e dei prodotti del territorio. Sono queste le due proposte che la Coldiretti Lombardia presenterà lunedì 28 giugno 2010 presso la propria sede a Milano in via Filzi 27 all’assessore Gianni Rossoni (istruzione, formazione e lavoro) e all’assessore Alessandro Colucci (sistemi verdi e paesaggi)
Il summit con tutti i rappresentanti di Coldiretti in Lombardia è previsto alle 10.30 con Rossoni e alle 11.00 con Colucci. “Per la nostra regione - spiega Nino Andena, Presidente della Coldiretti lombarda - è fondamentale mettere dei punti fermi anche per quanto riguarda l’impatto delle nuove grandi arterie stradali in costruzione”.
La Brebemi, ad esempio, entrerà come la lama di un coltello nella “carne” delle aree agricole coinvolgendo 60 aziende agricole in provincia di Milano, 150 in quella di Bergamo con quasi un milione e mezzo di metri quadrati di terreno sottratti alle coltivazioni che salgono a due milioni nel Bresciano per oltre 200 aziende colpite.
“Visto l’impatto che queste opere hanno sul territorio crediamo che le opere di mitigazione con piante e fiori debbano essere realizzate da imprese florovivaistiche lombarde con l’uso di essenze autoctone coltivate in Italia – afferma Andena – e al tempo stesso non possiamo non sottolineare come le procedure per risarcire gli agricoltori vanno avanti con il contagocce e con qualche tentativi di modificare gli accordi già sottoscritti circa i valori delle indennità. Una situazione che vogliamo chiarire al più presto”.
Mentre sul fronte dell’educazione alimentare la Coldiretti ha proposto alle Regione Lombarda una collaborazione sul programma “Scuola e cibo” anche alla luce del protocollo d’intesa siglato con il Ministero dell’Istruzione a livello nazionale.
“Nel corso dell’ultimo anno scolastico – spiega Andena – siamo già andati in oltre 250 scuole lombarde incontrando circa quattromila studenti per raccontare il territorio, la filiera agroalimentare, il cibo e l’ambiente. Ma non solo: secondo noi il km zero non deve entrare solo nelle aule, ma anche nelle mense scolastiche per dare ai ragazzi il meglio in tema di qualità, gusto e freschezza e per tradurre in pratica alimentare quello che imparano sui banchi. Per fare tutto questo abbiamo capacità ed esperienza e vorremmo metterle ancora di più al servizio del sistema scolastico regionale”.
(24/06/2010)
Fabio Bonaccorso
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