Il maltempo è tornato a colpire nelle campagne cremonesi. Le incessanti precipitazioni riversatesi sul territorio nella notte fra martedì e mercoledì hanno riportato sott’acqua campi e aziende agricole, nell’area che circonda la città di Cremona. Fortemente interessate da questi nuovi allagamenti sono state, in particolare, le campagne di Stagno Lombardo, Malagnino, Gadesco Pieve Delmona, Gerre de’ Caprioli, Bonemerse, Robecco, Pozzaglio.
La pioggia della notte – che in alcune zone ha superato i 250 mm – ha provocato allagamenti di campi coltivati a mais, grano, orticole e foraggiere. A questo si aggiungono disagi e danni alle strutture aziendali.
Nella mattinata, mentre il ‘meteo’ rimaneva instabile, è immediatamente partito l’attento monitoraggio messo in atto da Coldiretti Cremona in tutto il territorio provinciale. Diverse sono le segnalazioni già raccolte dagli agricoltori, che (come possono testimoniare le fotografie in allegato, scattate stamani a Stagno Lombardo) si trovano nuovamente assediati dall’acqua, dopo i gravi allagamenti già verificatisi ad inizio maggio.
Colture già riseminate a causa delle precipitazioni d’inizio maggio – spiega Coldiretti Cremona – oggi, ancora una volta, sono del tutto compromesse. Il danno è ingente: i campi avranno bisogno di ulteriori lavorazioni, molti dovranno essere riseminati (con grave perdita di prodotto se si considera che, ad esempio, vista la stagione già inoltrata il mais non potrà essere seminato per la terza volta, e dunque si imporrà un cambiamento di coltura), con ricarichi nei costi dovuti all’acquisto di altre sementi, ulteriori giorni di lavoro necessari, e con utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. Nei prossimi mesi le aziende sconteranno i ritardi nella maturazione, sia per quei campi che hanno subito un rallentamento nel ciclo vegetativo sia per quelli per i quali si dovrà addirittura ripartire da capo. Tutto questo non potrà non incidere sulle rese produttive. Da qui il forte impegno di Coldiretti, che si è subito attivata per chiedere ai Comuni e alla Provincia ogni passo utile ad ottenere il riconoscimento dello stato di calamità.
Il monitoraggio avviato, su tutto il territorio nazionale, dalla Coldiretti evidenzia che, in sole ventiquattro ore il livello del fiume Po è salito di oltre un metro al Ponte della Becca, per effetto delle forti precipitazioni che si sono verificate in molte regioni del Nord, dal Piemonte all’Emilia Romagna. In varie aree dell’Italia settentrionale si rilevano danni alle coltivazioni frutticole, orticole, al tabacco e ai cereali.