Qualche grappolo sarà ancora appeso alla vite ma la vendemmia nella nostra provincia è praticamente conclusa. E’ tempo perciò di bilanci. “Le previsioni di qualche mese fa non sono state smentite – afferma il presidente della Coldiretti virgiliana, Gianluigi Zani – la vendemmia è avvenuta nei tempi normali con un raccolto in aumento del 10% ed un’ottima qualità testimoniata dal livello medio di 16/18 gradi zuccherini. Ciò che non va – lamenta Zani – sono i prezzi, almeno del 20 per cento sotto i costi di produzione. Le valutazioni sono variegate ma in generale si va da 16 a 27 centesimi al chilo nella pianura e un po’ di più in collina con punte qui di 45/50 per le qualità di maggior pregio.
Nella nostra provincia sono coltivati a vite 2 mila ettari, di cui 700 nella pianura e il resto in collina, con una produzione di oltre 30 mila tonnellate, prevalentemente destinata a vini di alta qualità, a denominazione di origine controllata (Doc Garda, Colli e Lambrusco) e Igp. La produzione lorda vendibile si colloca intorno ai 7 milioni di euro, in sensibile aumento dopo la trasformazione in vino, che avviene in buona parte nelle 5 cantine cooperative che operano nella nostra provincia.
“La tendenza riflessiva dei consumi pesa in modo determinante sul prezzo – aggiunge Zani – e, insieme ad una buona produzione in quantità, costituisce un mix difficile da gestire, anche se qualche speranza viene dall’incremento dell’export”.
Con la vendemmia di quest’anno – fa notare la Coldiretti – l’Italia “si appresta a sorpassare la Francia, con una produzione di 48 milioni di ettolitri, il 60 per cento destinato a vini di alta qualità (Doc, Docg, Igt). L’aumento delle esportazioni si è avvicinato al 10 per cento nel primo semestre dell’anno”.