Dopo ripetute sollecitazioni, fatte dalla Coldiretti, sia a livello mantovano che lombardo, con decreto della Direzione regionale agricoltura è stata disposta oggi la sospensione del divieto autunno-invernale di spandimento sui terreni dei liquami zootecnici, da domani sabato 11 dicembre fino a venerdì 17 dicembre. “Si tratta – afferma il presidente della Coldiretti virgiliana – di una ‘finestra’, che si apre in concomitanza con buone condizioni climatiche, come noi avevamo chiesto per permettere agli allevatori, che non hanno potuto farlo prima del divieto, di scolmare le vasche di stoccaggio”.
La norma regionale prevede che sia “consentito, nell’arco temporale dall’11 al 17 dicembre compresi, lo spandimento ai fini agronomici di letami, liquami, fanghi, fertilizzanti azotati diversi dagli effluenti di allevamento e acque reflue utilizzati nelle zone vulnerabili e non vulnerabili definite ai sensi della direttiva 91/676/Cee, subordinandone l’effettiva utilizzazione alla presenza delle condizioni meteorologiche adeguate sulla base del monitoraggio effettuato da Ersaf e Arpa con la predisposizione di appositi bollettini agrometeorologici”.
A ciò fa riscontro la previsione del bollettino regionale di oggi che indica per i giorni da sabato a mercoledì buone condizioni climatiche, che consentono quindi lo spandimento. La norma avverte che “non è tuttavia consentito lo spandimento, seppure nella finestra temporale indicata, nei casi di impedimento già indicati dalla normativa o al verificarsi di avverse condizioni atmosferiche che non consentano una corretta utilizzazione agronomica” dei liquami.
Come segnalato, ancora ieri, dalla Coldiretti mantovana “le eccezionali piogge di ottobre e novembre hanno messo a dura prova il sistema di stoccaggio dei reflui zootecnici, portandoli al limite di guardia, data l’impossibilità di spandere liquami sui terreni fradici” Da qui la richiesta, ora esaudita, “di adottare la necessaria flessibilità, aprendo delle finestre di alcuni giorni entro i termini del divieto (10 novembre-7 febbraio).
In relazione alla direttiva nitrati, la Coldiretti fa notare che “il percorso seguito finora non è soddisfacente per risolvere il problema del rapporto tra ambiente e zootecnia. L’individuazione delle zone vulnerabili deve far riferimento alle peculiarità idrogeologiche e al contesto socio-economico, parametri rispetto ai quali deve essere svolta l’analisi di tutte le fonti di inquinamento, non solo quella agricola e zootecnica, ma anche quelle dei reflui da depuratori fognari e da attività industriali”.