10 Giugno 2010
Varese, Certificati “lumaca” all’Inps di Varese: buco di 300mila euro per le aziende agricole

Burocrazia lumaca a Varese dove oltre 30 imprese agricole stanno aspettando che l’Inps rilasci l’attestato di regolare versamento dei contributi che serve ai Comuni e agli enti locali per procedere al pagamento delle fatture per lavori già eseguiti, come la manutenzione delle aree verde o la pulizia delle strade per la neve. Si tratta di fatture per un importo totale di circa 300.000 euro.

“L’Inps ha 30 giorni per rilasciare tale certificazione, ma in molti casi ha già superato di molto questo termine  – spiega Coldiretti Varese –.  Sembra che tutto sia legato a problemi di organizzazione interna del personale, ma la crisi non aspetta certo la soluzione dei problemi interni agli enti e le nostre imprese hanno bisogno di poter lavorare con qualche certezza almeno sui tempi della burocrazia. E’ una situazione oggettivamente insostenibile. E’ calato il lavoro delle imprese e quando c’è non viene pagato nei tempi previsti, mentre per le fatture dei loro fornitori gli agricoltori devono rispettare tutte le scadenze, altrimenti si aggiungono gli interessi”.

Una situazione che sembra per adesso non essere generalizzata in Lombardia,
dove anzi alcune sedi provinciali dell’Inps rilasciano i certificati in tempo reale velocizzando al massimo le procedure.

Coldiretti Varese, dopo ripetuti tentativi presso gli sportelli per sollecitare il rilascio dei certificati e dopo aver saputo che probabilmente il tutto è bloccato per l’assenza di personale in ferie, ha scritto al responsabile dell’Ufficio competente e al Direttore dell’Inps, senza per ora avere risposta.

Il paradosso, spiega Coldiretti di Varese, è che a causare il blocco dei pagamenti alle aziende è l’Inps, ossia lo stesso istituto al quale le imprese agricole tra qualche giorno dovranno versare i contributi assicurativi dei dipendenti agricoli e tra poche settimane quelli dei lavoratori autonomi, senza dimenticare che la prossima settimana si dovranno pagare le imposte al fisco.

“Da una parte si chiede di pagare e dall’altra di fatto si impedisce di incassare il dovuto – commenta Coldiretti Varese – è un po’ un assurdo e non è certo un esempio di come una burocrazia efficiente deve funzionare soprattutto in periodi di crisi”.

Intanto, se non cambierà la situazione, Coldiretti sta valutando se ci siano le condizioni per azioni di compensazione fra somme da incassare e contributi da versare in modo da tutelare i diritti delle aziende coinvolte.
 
Varese, 10 giugno 2010

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