Contro la guerra che fa perdere vite umane e mette in pericolo il futuro di una intera generazione nata dopo la caduta del muro di Berlino, i giovani agricoltori della Coldiretti hanno lasciato le campagne per scendere in piazza a sostegno dei colloqui di pace con trattori, mucche e campanacci. Accade in occasione dell’apertura della Fieragricola di Verona, segnata dallo sconvolgimento del mercato mondiale del cibo con il rischio della perdita del lavoro, della stabilità economica ma anche delle forniture alimentari e dell’inflazione che aumenta povertà e fame in Italia e nel mondo.

Tra i numerosi agricoltori datisi appuntamento a Verona è presente una delegazione dei giovani imprenditori agricoli cremonesi. Anche le giovani imprenditrici agricole di Coldiretti Cremona, con la responsabile provinciale Maria Paglioli, hanno voluto essere presenti, per sostenere la richiesta di pace.

Si svuotino gli arsenali, si colmino i granai 

Numerosi i cartelli di protesta. Tra le scritte: “Mettete i fiori nei vostri cannoni”, “Fermiamo la guerra dei prezzi”, “Si muore di bombe e fame”, “No alla guerra, coltiviamo la pace”. E ancora: “Si svuotino gli arsenali, si colmino i granai”, con le armi che sono tornate a sparare e i granai che sono svuotati con il rischio reale di scaffali deserti ma anche di speculazioni e carestie che nel passato hanno provocato tensioni sociali e politiche e flussi migratori. “La guerra porta solo distruzione e povertà. Nelle campagne – evidenzia Coldiretti Cremona – i rincari energetici spinti dal conflitto portano i costi di produzione ben oltre il livello della sostenibilità economica. Così si mettono a rischio le aziende agricole, il carrello della spesa delle famiglie e l’indipendenza alimentare del Paese”.

I giovani della Coldiretti indossano i propri indumenti e strumenti di lavoro. Si va dalla tuta e gli stivali di chi accudisce gli animali nelle stalle alle reti dei pescatori. Ci sono anche le tute degli apicoltori. In piazza anche il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, assieme alla delegata dei giovani Coldiretti Veronica Barbati che veste un colbacco russo con il simbolo della pace. Le giovani imprenditrici indossano corone fatte con i fiori dei vivai italiani. E accanto alle bandiere della Coldiretti sventolano quelle gialle e blu dell'Ucraina.