29 Luglio 2020
Agricoltura: colmare il “digital divide” nelle aree montane – Bene proroga del piano di innovazione

COMO-LECCO – “Bene la proroga per tre anni del programma Agricoltura 4.0 che risponde alle richieste avanzate dalla Coldiretti per sostenere un settore che, a livello nazionale, vale oltre 450 milioni di euro e che per le province lariane può rappresentare uno strumento strategico per l’economia post Covid, accelerando la transizione digitale dell’agroalimentare Made in Italy”. E’ quanto afferma il presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi per l’impegno assunto dal Ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli di prolungare le misure per l’innovazione.

“Un intervento che, grazie al lavoro fatto da Coldiretti con il Governo, da progetto spot si è trasformato in intervento pluriennale – continua Trezzi – e sarà un’opportunità per tutte le aziende agricole. Se siamo primi nel mondo nel cibo dobbiamo essere primi nel mondo anche nelle tecnologie che lo supportano”.

Trattamenti mirati nei vigneti, gestione oculata dell’irrigazione nelle grandi colture, diffusione ragionata di insetti utili in frutticoltura, interventi ad impatto zero per risparmio energetico in campo orticolo, questi alcuni esempi di agricoltura legati all'impiego dei droni in campagna. Un ambito guardato con favore soprattutto dai giovani imprenditori che anche nelle province di Como e Lecco, negli anni, hanno saputo creare esempi virtuosi.

“L'agricoltura di precisione ormai sempre più ricercata è animata da nuove generazioni – evidenzia Chiara Canclini delegato interprovinciale di Giovani Impresa - non si accontenta più di satellitari sui trattori per delimitare perfettamente le semine in campagna o procedere alla lavorazione dei terreni senza sbavature, ma chiede costantemente alta tecnologia applicata e un approccio moderno”.

L’agricoltura 4.0 di precisione – aggiunge Trezzi – “rappresenta il futuro dei campi ed entro due anni mira a crescere sul territorio e a coinvolgere il 10% della superficie coltivata in Italia con lo sviluppo di applicazioni sempre più adatte alle produzioni nazionali su diversi fronti: dall’ottimizzazione produttiva e qualitativa alla riduzione dei costi aziendali, dalla minimizzazione degli impatti ambientali con sementi, fertilizzanti, agrofarmaci fino al taglio dell’uso di acqua e del consumo di carburanti”.

Una evoluzione del lavoro nei campi che sul Portale del Socio della Coldiretti ha portato alla creazione di Demetra, il primo sistema integrato per la gestione on line dell’azienda agricola con lettura in tempo reale dello stato di salute delle coltivazioni, dati su previsioni meteo e temperature, fertilità dei terreni e stress idrico. Un sistema – evidenzia la Coldiretti – per una gestione efficiente e sostenibile delle colture e affrontare le nuove sfide dei cambiamenti climatici.

Proprio per programmare il futuro della filiera del cibo nell’era post Covid Coldiretti ha lanciato il manifesto dell’Agricoltura 4.0 in collaborazione con Filiera Italia e con Bonifiche Ferraresi. Gli obiettivi sono: accelerare la transizione digitale premiando l’adozione di tecnologie di agricoltura e zootecnia di precisione con progetti in grado di preservare le caratteristiche uniche del nostro territorio; fornire agli agricoltori supporto alle decisioni agronomiche in tempo reale; creare consapevolezza e cultura nel consumatore sulla provenienza dei prodotti e delle loro caratteristiche, garantendo sicurezza, salubrità e qualità attraverso l’adozione di tecnologie digitali per la tracciabilità dei prodotti; incentivare modelli economici innovativi che prevedano una più equa distribuzione del valore lungo la catena di approvvigionamento; sostenere lo sviluppo di canali di vendita digitali per le filiere corte nazionali; sviluppare brevetti basati su tecnologie che abbiano uno standard tecnologico “made in Italy” a servizio della filiera agroalimentare italiana per migliorarne efficienza ed efficacia.

Le innovazioni tecnologiche offerte dall’agricoltura 4.0 rischiano però spesso di non poter essere colte a causa dei ritardi nell’espansione della banda larga nelle zone interne e montane, che nelle province di Como e Lecco rappresentano una spina dorsale importante per zootecnia e agricoltura. “Un pesante digital divide da colmare – conclude Trezzi – poiché nelle campagne le nuove tecnologie sono uno strumento indispensabile per far esplodere le enormi risorse che il territorio può offrire, dai droni che verificano in volo lo stato delle colture ai sistemi tra città e campagna informatizzati di sorveglianza per irrigazioni e fertilizzanti, dall’impiego di trappole tecnologiche contro i parassiti dannosi alla blockchain per la tracciabilità degli alimenti”.

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