“Garantire l’acqua per l’irrigazione nelle prossime settimane è vitale. La nostra agricoltura, le colture in campo nel nostro territorio, non possono sopportare ulteriori riduzioni - che purtroppo ci vengono prospettate - di disponibilità d’acqua per l’irrigazione. In campo ci sono tutte le colture di seconda semina, che per sopravvivere hanno necessità di acqua. La zootecnia cremonese, fiore all’occhiello del nostro territorio, dalla quale nascono vere eccellenze dell’agroalimentare made in Italy, ha bisogno di questi raccolti. La produzione di cibo non può essere in subordine rispetto ad altre istanze, da cui la nostra forte richiesta di non ridurre i rilasci”. E’ quanto evidenzia Coldiretti Cremona, in riferimento alla previsione di una ulteriore riduzione dei rilasci d’acqua dal Lago di Como, la cui erogazione, già ridotta al 50%, potrebbe addirittura scendere alla soglia del 30%.
Nell’aggiornamento “sulla situazione idrologica e stato delle irrigazioni al 9 agosto 2023”, diffusa con nota congiunta dal Consorzio di Bonifica Dugali Naviglio Adda Serio, Consorzio Irrigazioni Cremonesi e Naviglio Città di Cremona, si evidenzia che “a causa della riduzione degli afflussi ai laghi, ad oggi i livelli dei laghi di Como ed Iseo si attestano rispettivamente a 8 cm e a 53 cm, e pertanto le erogazioni dai laghi si riducono al 50% per il lago di Como e 60% per l’Iseo, con portate distribuite sul territorio che si attesteranno a valori intorno al 50%”. “Tali riduzioni - prosegue la nota congiunta dei Consorzi - potranno comportare variazioni anche significative nelle reti con possibili conseguenti disagi all’utenza”.
Il quadro già problematico descritto dai Consorzi si fa più preoccupante di fronte al prospettarsi di una ulteriore riduzione dei rilasci da parte del Lago di Como.
“La nostra richiesta, ribadita con fermezza, è che non ci siano ulteriori riduzioni dei rilasci relativi al lago di Como, le cui acque danno vita a una porzione importante del territorio provinciale. Almeno per ulteriori 10-15 giorni si deve garantire acqua all’agricoltura e l’attuale livello dei laghi, a cui si deve aggiungere il rilascio da parte dei bacini idroelettrici alpini, a nostro avviso consente di compiere le scelte giuste per il territorio” evidenzia Coldiretti Cremona, sottolineando il fatto che a rischio sono tutti i secondi raccolti. Si tratta, in particolare, della produzione di mais e soia.
E’ una fetta importante delle coltivazioni cremonesi - evidenzia Coldiretti Cremona - vitale per alimentare la zootecnia cremonese, già duramente colpita, in molte aree del territorio, dai rovinosi effetti del maltempo, con grandine e trombe d’aria che nelle scorse settimane hanno raso al suolo numerose colture dedicate all’alimentazione del bestiame. Riducendo l’acqua per l’irrigazione delle colture di secondo raccolto - ribadisce Coldiretti Cremona - si mette a rischio la produzione di autentici tesori dell’agroalimentare made in Italy, che nascono da una zootecnia d’eccellenza.
Nel territorio cremonese le seconde semine sono peraltro aumentate in modo significativo - ricorda Coldiretti Cremona - anche a seguito dei vincoli imposti dalla nuova Politica Agricola Comunitaria, che con il divieto di ristoppio, ossia di ripetizione della coltivazione di un cereale sullo stesso terreno, ha di fatto condotto le aziende agricole ad introdurre in misura sempre maggiore ulteriori colture di seconda semina.