COMO-LECCO – C’è tutto il gusto della Lombardia al centro della cucina in agriturismo. Ora anche la nuova legge regionale conferma e definisce quella che è già una consuetudine di fatto, ovvero la prevalenza piena – nella misura minima dell’80% - dei prodotti regionali utilizzati per la preparazione di pranzi, cene e merende. “Una decisione importante e che fotografa ciò che, per i nostri agriturismi, è una responsabilità già consolidata: ovvero, l’essere interpreti di un territorio e di una memoria gastronomica che si concretizza in una cucina che ha un legame inscindibile con la terra, l’agricoltura e la tradizione” afferma Massimo Grignani, presidente di Terranostra Lombardia.
Grignani è impegnato in queste settimane in una serie di incontri sul territorio regionale per illustrare la normativa: nei giorni scorsi, anche gli operatori agrituristici della bassa comasca e dell’Alto Lago hanno avuto modo di approfondire il tema durante due incontri a Porlezza e Grandate, cui se ne aggiungerà un terzo nella giornata di domani a Cassago Brianza, presso l’agriturismo Cascina Costa, alle ore 15 (indirizzato principalmente agli imprenditori agrituristici del Lecchese).
Grignani, accompagnato dal presidente di Terranostra Como Lecco Emanuele Bonfiglio dal direttore interprovinciale di Giovanni Luigi Cremonesi ha rimarcato i punti salienti della nuova legge regionale: almeno 4 prodotti agricoli su 5 (pari all’80%) serviti negli agriturismi dovranno essere made in Lombardia, una percentuale ancor più restrittiva per quanto riguarda il pesce (che, di conseguenza, dovrà essere esclusivamente d’acqua dolce) e il vino.
“Accogliamo positivamente le modifiche apportate alla normativa – ha detto Grignani - volte a tutelare ulteriormente i sapori e le tradizioni del territorio: la legge rappresenta un passo in avanti a favore dei prodotti tipici e valorizza il lavoro e l’eccellenza delle offerte proposte, in difesa del territorio e dei suoi prodotti. Ed è importante ricordare l’importante lavoro di confronto svolto da Coldiretti e Terranostra in fase di discussione del provvedimento”.
Con l’adozione della nuova disciplina regionale, “le nostre aziende saranno ancora di più ambasciatrici delle tipicità locali anche nei confronti di un turismo che guarda con crescente attenzione e fiducia alle nostre strutture, che garantiscono una vacanza “green” in grado di coniugare ambiente, buon cibo e tradizioni, con il valore aggiunto dell’accoglienza in una famiglia rurale orgogliosa delle proprie radici e del proprio lavoro” commenta ancora Grignani.
Il cibo – conclude la Coldiretti lariana – rappresenta il vero valore aggiunto delle vacanze nel territorio comasco, lecchese e lombardo: la nostra regione, infatti, può contare su un’agricoltura in grado di produrre oltre trecento tesori della tavola certificati, con 34 tra DOP e IGP, 41 denominazioni vinicole tra Docg, Doc e Igt e 251 prodotti tradizionali.