Assemblea Coldiretti Brescia 2021: venerdì 9 luglio l'incontro nella prestigiosa location di Ca' del Bosco in Franciacorta.
Ripartire significa fare innovazione, guardare le esigenze del mercato e creare meccanismi di valore e di sostenibilità, in collaborazione con le altre imprese della filiera agroalimentare. Bisogna uscire dallo schema verticale dei settori produttivi fine a sé stessi, per abbracciare una strategia comune a tutta la catena distributiva. Solo partendo dalla valorizzazione delle filiere virtuose e dalla giusta comunicazione al consumatore, si approda al tema della redditualità delle imprese agricole, in una visione trasversale che ci vede tutti protagonisti. L’agroalimentare riparte, con impegno e fiducia, puntando sull’unicità dei prodotti della nostra terra e su progetti lungimiranti di innovazione e digitalizzazione. Ma anche sugli accordi di filiera e sulla sinergia con il mondo politico per il sostegno alle imprese e la semplificazione burocratica. Senza dimenticare i giovani, agricoltori e consumatori del futuro, che mostrano grande attenzione alla sostenibilità e alla valorizzazione del made in Italy.
Questo il messaggio del presidente di Coldiretti Brescia e Coldiretti nazionale Ettore Prandini durante l’assemblea annuale di Coldiretti Brescia che si è svolta la mattina di venerdì 9 luglio presso la cantina Ca’ del Bosco di Erbusco (BS).
Le due parti dell'Assemblea Coldiretti Brescia
La prima parte dell’assemblea è stata dedicata alla lettura del bilancio consuntivo 2020 e del preventivo 2021 di Coldiretti Brescia, approvato all’unanimità dai dirigenti presenti. Nonostante il 2020 sia stato un anno provato dagli effetti della pandemia da Covid-19, Coldiretti Brescia non ha avuto impatti negativi né patrimoniali né economici, generando quindi un avanzo dell’esercizio consistente. Purtroppo, nel corso dell’anno non si sono potute svolgere le consuete iniziative di natura istituzionale e sindacale dell’organizzazione, riprese tuttavia negli ultimi giorni.
Nella seconda parte della mattinata, la tavola rotonda moderata dai giornalisti di RTL 102.5 Giusy Legrenzi ed Enrico Galletti, alla quale hanno partecipato, insieme al Presidente Coldiretti Ettore Prandini, il Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Stefano Patuanelli, il Ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta (in collegamento video), l'Assessore all'Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi di Regione Lombardia Fabio Rolfi, il Consigliere delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia, il Presidente di Ca' del Bosco Maurizio Zanella e il Presidente di Italmark Marco Odolini.
La voce del mondo politico
“Non dobbiamo far diventare l’agricoltura una commodity globale – afferma il ministro Patuanelli -, perché non rappresenta quello che siamo noi, i nostri territori, le tradizioni e la cultura di questo paese, frutto del lavoro di tante piccole realtà di eccellenza. Dobbiamo proteggere questo valore contro i rischi di omologazione alimentare, contro la volontà di condizionare il consumatore attraverso etichette a semaforo e notizie infondate. L’innovazione, poi, è una grande leva di crescita economica e qualitativa: oggi la favoriamo anche grazie al pacchetto Transizione 4.0 che accoglie gli interventi del settore agricolo”.
Cruciale, in quest’ottica, il tema della sburocratizzazione. “La cattiva burocrazia è un problema che toglie 100 giorni all’anno alle imprese italiane – precisa il ministro Brunetta -. Il mio impegno è quello di farla diventare “buona” attraverso una semplificazione a 360 gradi. La svolta è arrivata con il piano Next Generation Eu, nell’ambito del quale abbiamo pianificato un pacchetto di riforme che contiene interventi in tema di semplificazione burocratica, digitalizzazione ed efficienza della pubblica amministrazione. Un vento di cambiamento che deve attraversare i processi chiave, a favore delle aziende e dei cittadini".
Altro aspetto chiave della ripartenza, una sostenibilità orientata all’attività imprenditoriale. “La transizione ecologica in agricoltura deve avere come focus l’impresa – commenta l’assessore regionale all’agricoltura Fabio Rolfi -. Lo sviluppo green delle aziende deve tutelare la produttività e la competitività aziendale. La chiave per un equilibrio tra sostenibilità ambientale e redditività delle aziende è l’innovazione, sgombrando il campo da qualsiasi ideologia. Servono quindi investimenti in tecnologie per una gestione dei reflui sempre più efficiente e per una evoluzione delle aziende zootecniche in agro-raffinerie, attraverso la grande risorsa della materia organica”.
Sinergie nella filiera agroalimentare
Sul fronte tecnico, siamo davvero di fronte a una ripartenza? Risponde Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, partendo dai dati. “L’export italiano è aumentato del 10% da gennaio a maggio 2021, diversa la situazione sul mercato italiano. Qui il vero banco di prova sarà l’autunno, ma nel frattempo stiamo lavorando insieme alla GDO per crescere e contrastare le pratiche sleali tramite interventi normativi ad hoc. Sui mercati esteri, invece, sarà importante difendere con tutte le nostre forze la dieta mediterranea e il legame tra cibo, terra e agricoltura, contro i modelli sintetici spinti dalle multinazionali”.
Le sfide sono tante e riguardano l’intera filiera, fino alla GDO. “Sono in piena sintonia con il tema di questa giornata – precisa il Presidente di Italmark Marco Odolini –. Noi che facciamo impresa siamo pronti a fare tutto il necessario per rendere questo paese leader del domani. Il PNRR è uno strumento importante ma va messo a terra rapidamente, perché il mondo distributivo inizia ad avvertire delle contrazioni, mentre ci troviamo ad affrontare anche il problema della forza lavoro. Bisogna investire nella formazione dei giovani facendo rete con il mondo imprenditoriale, le associazioni e la scuola, avvicinando i ragazzi alle imprese del territorio”.
Sulle riforme e i fondi europei interviene anche il Presidente di Ca' del Bosco Maurizio Zanella: “ritengo fondamentale sfruttare i soldi del PNRR non per fare assistenzialismo alle aziende, ma per realizzare infrastrutture comuni, solide e utilizzabili da tutti, grandi e piccole realtà, creando opportunità per chi ha davvero investito nell’innovazione”.
Le conclusioni al Presidente di Coldiretti Ettore Prandini: “La chiave della ripartenza è realizzare una rete sistemica che sia davvero concreta. Ma soprattutto seguire una precisa strategia di adeguamento infrastrutturale, indispensabile per portare i prodotti made in Italy nei mercati di tutto il mondo e rilanciare il meglio dei nostri territori. Un sentito grazie agli imprenditori soci Coldiretti che ci accompagnano in questa evoluzione dell’agricoltura, come opportunità di crescita per il nostro paese, insieme vinceremo anche questa grande sfida”.