“Siamo soddisfatti per l’accordo siglato tra il Ministro delle politiche agricole e le Regioni in merito all’applicazione della Pac in Italia, in quanto in linea con le esigenze dell’agricoltura bergamasca”. Commenta così il presidente della Coldiretti bergamasca Alberto Brivio l’intesa raggiunta ieri tra il Ministero Maurizio Martina e i rappresentanti delle Regioni per quanto riguarda la programmazione della Politica Agricola Comune per gli anni 2014 – 2020, che metterà a disposizione del settore agricolo italiano 52 miliardi di euro.
“Apprezziamo particolarmente l’ottimo lavoro svolto dal Ministro Martina – sottolinea Brivio – che con l’Assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, Gianni Fava, ha saputo fare un ottimo lavoro di squadra, raggiungendo un risultato che risponde a molte delle esigenze delle imprese agricole bergamasche”.
Tra le varie decisioni assunte, Coldiretti Bergamo sottolinea che quelle di maggiore interesse per il comparto provinciale riguardano le risorse destinate ai settori della zootecnica da carne e da latte e ad alcune colture come i seminativi e l’olivicoltura. Significativo è il sostegno al lavoro giovanile, che prevede la maggiorazione degli aiuti diretti nella misura del 25% per i primi cinque anni di attività per le aziende condotte da under 40, ai quali viene anche assicurato il livello massimo di plafond disponibile che ammonta a circa 80 milioni di euro. E’ positiva anche l’attenzione riservata alle aree svantaggiate e di montagna.
“Finalmente – rileva Brivio – è stata data la massima centralità alla figura dell’agricoltore attivo e si è avuto il coraggio di colpire le rendite di una casta di intoccabili che rappresenta lo 0,2% della platea dei beneficiari ma che in questi anni ha assorbito il 15% del sostegno all'agricoltura”.
L’intesa fra Roma e le Regioni, spiega il Presidente nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo, ha saputo superare “i particolarismi dei vari territori, effettuando scelte strategiche per il futuro dell’agricoltura e dell’agroalimentare italiani”, dando un “esempio positivo di politica che sa decidere in tempi brevi nell’interesse dei veri imprenditori agricoli e contro rendite ormai insostenibili”.