13 Gennaio 2012
BRESCIA – CARO PETROLIO NEI CAMPI: STANGATA RECORD DA 400 MILIONI DI EURO

Stangata da quattrocento milioni di euro per gli agricoltori italiani a causa del caro-carburanti. L’analisi viene da Coldiretti dopo il nuovo record raggiunto dalle quotazioni dei prodotti petroliferi, con la benzina a 1,75 euro al litro e il rischio contagio per i prezzi del campo alla tavola. Nel giro di un anno il costo dei carburanti agricoli è aumentato del 58%, con effetti pesanti sul costo della varie operazioni che si effettuano in campagna.

Per arare un campo di dimensioni medie – sottolinea Coldiretti - un agricoltore italiano spende oggi 150 euro in più rispetto a un anno fa. Per chi semina il rincaro è stato di 120 euro così come per la trebbiatura dei cereali e lo spandimento del letame. Oltre all'aumento dei costi per il movimento delle macchine come i trattori, in agricoltura il caro petrolio colpisce soprattutto le attività agricole che utilizzano il carburante per il riscaldamento delle serre (fiori, ortaggi e funghi), di locali come le stalle, ma anche per l'essiccazione dei foraggi destinati all'alimentazione degli animali.

Come abbiamo già avuto modo di puntualizzare durante la presentazione dei dati dell’annata agraria 2010/2011, in occasione della recente Giornata Provinciale del Ringraziamento – rilancia il Presidente di Coldiretti Brescia Ettore Prandini – se da un lato è positivo il dato di un PIL  agricolo provinciale in aumento rispetto alla annata precedente, da contraltare bisogna registrare il notevole aumento dei costi di produzione, che pesano non poco sul reddito finale e sulla liquidità delle aziende: al caro gasolio si deve aggiungere anche l’impennata del costo di mangimi, concimi ed energia elettrica.

Ma il nuovo record raggiunto dal prezzo della benzina – continua il Presidente Ettore Prandini - ha un effetto valanga anche sulla spesa con un aumento dei costi di trasporto oltre che a quelli di produzione, trasformazione e conservazione. A subire gli effetti del record nei prezzi è, infatti, l’intero sistema agroalimentare dove l’86% delle merci viaggia su ruota e si stima che un pasto percorra in media quasi 2mila chilometri prima di giungere sulle tavole.
 
Il maggior aggravio - continua Coldiretti – è sui prodotti importati che devono percorrere lunghe distanze prima di giungere a tavola. A causa di questi rincari il costo familiare per trasporti, combustibili ed energia elettrica ha superato quello per alimenti e bevande con il prezzo di un litro di benzina ha infatti scavalcato anche quello di un chilo di pasta e di un litro di latte fresco, solo per fare altri esempi.

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