“Ridare centralità al settore agricolo, valorizzando il suo legame con il territorio e la sua funzione sociale ed economica”. E’ la richiesta del Presidente dia Coldiretti Brescia e Coldiretti Lombardia Ettore Prandini ai candidati delle varie formazioni politiche che tra poco meno di quindici giorni si confronteranno nella sfida elettorale che porterà al rinnovo di buona parte delle amministrazioni dei comuni bresciani.

Il nodo più spinoso è senza dubbio quello del consumo indiscriminato di suolo che nel corso degli ultimi  10 anni ha sacrificato oltre il 15 % della superficie agricola della provincia. Tra cementificazione e abbandono ogni giorno in Italia vengono persi circa 288 ettari di terreno, con gravi pericoli per gli equilibri idrogeologici del nostro Paese.
“Serve un urgente inversione di tendenza - sottolinea il Presidente Ettore Prandini -; troppo spesso  osserviamo che il suolo agricolo viene considerato solo come base  di nuovi insediamenti produttivi o civili, senza considerare che esso è il principale fattore di produzione dell’attività agricola ed è sinonimo di paesaggio e ambiente e per questo suo ruolo andrebbe tutelato e salvaguardato”.

Per stimolare un dibattito sui temi  fondamentali per il settore agricolo, Coldiretti Brescia ha stilato un decalogo con le priorità che chiede vengano inserite nei vari programmi elettorali affinché diventino indicazioni preziose per l’attività delle future amministrazioni comunali.

“Crediamo molto nell’importanza di puntare sul settore primario – afferma il Presidente Ettore Prandini – e ci  si deve per forza ricordare del futuro del nostro pianeta e dell’ambiente. Non abbiamo bisogno di un’agricoltura “da salotto” ma di un’agricoltura vera, che possa esprimere le sue potenzialità e contribuire a far crescere tutta la comunità, perché gli agricoltori  non delocalizzano e il valore che producono rimane dove vivono e lavorano con risvolti positivi per tutta la collettività”.

Oggi l’agricoltura si sta rivelando anche un ambito lavorativo di richiamo per i giovani che hanno riscoperto il valore della terra e del lavoro in campagna. “Se sapremo assecondare questo ritorno – conclude Prandini –  creeremo nuove speranze e un nuovo futuro per le giovani generazioni. Come Coldiretti crediamo molto in questa opportunità per questo abbiamo messo in campo il nostro progetto per una filiera agricola italiana e la valorizzazione del Made in Italy. Chiediamo alle istituzioni locali di sostenerci e di favorire la diffusione di un modello di sviluppo con al centro il nostro agroalimentare, la salvaguardia del territorio e del cibo”.

Il Decalogo per l’agricoltura
Ai candidati alle prossime consultazioni elettorali Coldiretti Brescia chiede di: 

• Valorizzare l’agricoltura nelle forme della multifunzionalità, al fine di mettere a disposizione servizi e prodotti per i cittadini consumatori. Questo può avvenire attraverso: la creazione di mercati agricoli di Campagna Amica; la realizzazione di forniture di produzioni a Km zero per le mense scolastiche e ospedaliere.

• Favorire  la realizzazione di una comunicazione tra l’agricoltura e i cittadini consumatori al fine di dare una informazione vera sulle produzioni locali bresciane. Occorre fare un percorso di educazione alimentare relativa al valore della qualità intrinseca, della sicurezza alimentare, dell’economia diretta e indiretta che sono in grado di esprimere tutti i prodotti agricoli del territorio.

• Dare valore economico  alle produzioni agricole territoriali bresciane, con la consapevolezza della loro qualità legata alla sostenibilità ambientale, ecologica e paesaggistica.

• Operare in materia di sburocratizzazione per le aziende agricole.

• Dare all’agricoltura il ruolo di motore dell’economia locale in materia di turismo e cultura locale. La provincia di Brescia è caratterizzata da montagne, colline, coste dei laghi tra i più belli d’Italia, pianure. Ognuno di questi contesti è rappresentato da produzioni tipiche di alta qualità che possono affascinare i turisti stranieri e italiani. Vini, oli, formaggi, salumi, carni, frutti e ortaggi, prodotti da forno in grado di ricreare il valore della tavola, non solo come cibo ma anche come contesto sociale. Il contesto culturale della trasformazione delle materie prime richiama a una tradizione unica al Mondo.

• Sostenere il no agli OGM.

• Incentivare la presenza dei giovani in agricoltura, nella provincia più agricola d’Italia.

• Considerare l’agricoltura come strumento sociale e non solo produttivo: dalle fattorie didattiche e sociali,  agli agriasili, alle fattorie del benessere, i cittadini consumatori possono trovare occasioni per scoprire la campagna ma soprattutto, ma soprattutto la campagna può essere strumento operativo al fianco della Pubblica Amministrazione.

• Attuare azioni territoriali che consentano la prevenzione del dissesto idrogeologico.

• Valorizzare il terreno come bene agricolo a favore di tutto il territorio e dei suoi abitanti, contenendo la cementificazione e quindi l’erosione dei terreni agricoli.