Il 95 per cento delle aziende agricole lombarde che partecipano ai farmers’ market o alla fornitura di prodotti alle botteghe della Filiera agricola italiana dichiara un fatturato in crescita o stabile, nonostante la crisi. Il dato emerge da un’elaborazione di Coldiretti Lombardia presentata oggi a Milano presso la cascina Cuccagna in occasione della prima assemblea regionale delle associazioni provinciali Agrimercato di Campagna amica.
Dal report emerge che la provincia di Brescia, grazie all’iniziativa di Coldiretti, è ai primi posti in Lombardia per il valore aggiunto che le imprese agricole realizzano nell’accorciamento della filiera. Infatti, l’attività agrituristica, fattorie didattiche, tutela del verde e del territorio, trasformazione diretta con minicaseifici e spacci aziendali, sviluppano un giro di affari superiore ai 100 milioni di euro all’interno di una PLV provinciale di 1,3 miliardi di euro. “La crisi sta colpendo la nostra economia a tutti i livelli – commenta Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia e di Brescia – e possiamo uscirne facendo al meglio quello in cui siamo bravi e l’agroalimentare, insieme alla moda e ad alcuni settori del terziario sono i nostri fiori all’occhiello che possono fare da traino diretto e indiretto anche per altri comparti. La rete che stiamo creando sul territorio con Campagna Amica ha anche questo obiettivo, insieme a un sempre più stretto rapporto con i consumatori e le famiglie”.
Le nuove aperture i Mercati di Campagna Amica nella provincia di Brescia sono oltre 20, mentre le botteghe
sono e con l’obiettivo di crescere ulteriormente nel 2013. Da considerare che il 56% delle aziende aderenti a Campagna Amica dal 2008 ad oggi rileva un fatturato in crescita, mentre per il 39% è stabile e per il restate 5% è in diminuzione. “Nonostante la crisi, - ha spiegato Ettore Prandini - nella rete di Campagna Amica crescono anche i nuovi occupati: si è partiti con 505 unità nel 2010, per salire a 894 nel 2011, 1000 ad aprile 2012 ed un ulteriore aumento di 100 unità al 31 ottobre 2012. Segno che l’agricoltura fa girare nuova economia, creando posti di lavoro.”