“L’unico modo per uscire dalla crisi generale di questi anni è ripartire dalla economia vera, quella realmente basata sulle imprese che operano sul territorio e che producono vero valore aggiunto, come le imprese agricole italiane. Ed è anche con questa consapevolezza che, come Coldiretti, ci stiamo facendo carico di una continua azione di confronto con le istituzioni, perché lo riteniamo il passaggio fondamentale per dare risposte concrete alle nostre imprese, sia in termini tecnici che economici. Perché è vitale che le nostre imprese possano beneficiare di parte di quel valore aggiunto ancora oggi riconosciuto all’agroalimentare italiano, sia in Italia che nel resto del mondo”.
Questo il preciso messaggio lanciato ieri sera a San Zeno Naviglio dal Presidente Ettore Prandini durante l’annuale assemblea di Coldiretti Brescia. Un appuntamento di primo piano nel panorama bresciano visto che è l’organizzazione agricola più rappresentativa della provincia con quasi 9 mila aziende agricole associate. Anche quella di quest’anno è stata un’assemblea dal taglio prettamente economico e politico, con un forte connotato organizzativo, con l’obiettivo di delineare le strategie future a difesa delle aziende agricole bresciane. Inoltre, all’ordine del giorno dell’assise, che ha riunito i 150 presidenti di sezione in rappresentanza dei quasi 9.000 soci, c’è stata l’approvazione del bilancio consuntivo 2012 e del bilancio preventivo 2013.
“L’Assemblea di bilancio è un appuntamento annuale fondamentale – rilancia il Presidente Prandini - un fatto che ha insieme rilevanza politica ed organizzativa. La nostra Federazione sta interpretando con estrema trasparenza e rigore la propria gestione amministrativa ed il bilancio e tutto ciò costituisce un valore fondamentale nel rapporto con i propri Soci. L’Assemblea di bilancio è però anche un’occasione di analisi e riflessione sulle iniziative economiche e sindacali ed in particolare sul progetto economico di Coldiretti, il Progetto che ha come l’obiettivo centrale il recupero di potere contrattuale e valore economico a favore delle imprese agricole italiane”.
Nella sua ampia ed articolata relazione il Presidente Ettore Prandini ha voluto ricordare i principali avvenimenti che hanno contraddistinto l’attività della Federazione nel 2012: una quantità notevole di azioni ai vari livelli (dal comunale fino al nazionale) e in tutti gli ambiti e i settori, che ha dato la dimensione del consistente impegno politico-sindacale ed organizzativo profuso dai dirigenti e dalla struttura di Coldiretti Brescia.
“L’analisi economica della stagione agricola 2012 – ha continuato il Presidente Prandini – ha evidenziato un bilancio in chiaroscuro, con luci e ombre. Il settore ha risentito meno degli altri della crisi nei consumi e valutando solamente i risultati espressi dal PIL provinciale si corre il rischio di parlare di una stagione soddisfacente. Dietro questa tenuta “apparente” del settore, tuttavia, si nasconde la marcata sofferenza dovuta alla fortissima compressione di redditività ed alle incognite sul futuro dell’agricoltura bresciana.
Tali incognite riguardano le prospettive reddituali, condizionate dalla incomprimibilità della maggior parte dei costi di produzione e dallo scarso potere contrattuale del settore primario dentro le filiere agroalimentari. E si tratta di difficoltà che nemmeno un sistema di imprese ben strutturato come quello bresciano riuscirà a sovvertire se non verrà data la possibilità di valorizzare la distintività delle produzioni agricole italiane attraverso un’etichettatura di origine obbligatoria per tutti gli alimenti e se l’organizzazione economica dei produttori non sarà in grado di ristrutturarsi su modelli diversi come quello proposto da Coldiretti con il progetto di Filiera Agricola Tutta Italiana”.
Un doveroso accenno ad EXPO 2015: “Dopo anni che si parla della manifestazione internazionale solo in termini di strutture e infrastrutture – ha concluso il Presidente Prandini – finalmente si sente parlare del vero tema di EXPO 2015, ovvero l’alimentazione. E Coldiretti – anche in questo caso - ha una visione, una strategia e un’azione chiara di ciò che vuole realizzare per il bene dei propri associati e nell’interesse del Paese”.
