Si è riunita lo scorso mercoledì 1 maggio la Consulta dei produttori di latte di Coldiretti Brescia. Nonostante la giornata festiva, la Sala Congressi della sede Provinciale è risultata gremita di allevatori bresciani, che hanno colto l’occasione per un sempre utile aggiornamento sulle dinamiche di prezzi e produzione a livello nazionale, europeo e mondiale, anche (o soprattutto) un funzione della trattativa per la definizione del prezzo del latte alla stalla. È bene ricordare infatti come l’ultimo accordo stipulato dalle Organizzazioni Agricole regionali ed il gruppo Italatte (poi preso a riferimento anche da molti altri caseifici privati) è scaduto con il mese di aprile 2013 (per la cronaca 0,40 euro/litro).
Come si diceva, è stata l’occasione per analizzare l’andamento delle produzioni: a livello nazionale con l’acquisizione del dato di febbraio, la campagna 2012/2013 si sta rivelando globalmente in linea con la precedente (solo una lieve diminuzione dello 0,06%), anche se è importante registrare il trend in diminuzione degli ultimi mesi, con il solo mese di febbraio 2013 che ha fatto registrare un – 3,73% rispetto a febbraio 2012. Analogo andamento a livello europeo, con un dato generale dei 27 stati UE che segna un – 0,70%.
E l’occasione per fare il punto della situazione del mercato del latte e dei derivati.
A livello nazionale si registra una stagnazione dei consumi e una conseguente difficoltà di mercato di taluni formaggi DOP, anche se stanno mantenendo dei prezzi discreti. È a livello europeo e ancora più a livello mondiale che il mercato è in forte aumento, con impennata dei prezzi per burro e derivati in polvere. La scarsità dell’offerta neozelandese, unitamente ad altri fattori, ha dato il via in queste ultime settimane ad importanti rialzi; solo per citarne alcuni, sul mercato tedesco il latte scremato in polvere è stato quotato con un aumento del 52% rispetto ad un anno fa, mentre in Oceania ha fatto registrare un clamoroso + 35% da una settimana all’altra, e un + 77% rispetto al 2012.
“Tutti elementi utili ad una trattativa per il prezzo alla stalla comunque non facile – rilancia il Presidente di Coldiretti Brescia e Coldiretti Lombardia Ettore Prandini -. Nei giorni scorsi si sono tenuti i primi incontri con la parte industriale, e sono iniziate le prime “schermaglie”: la parte industriale ha lamentato un mercato nazionale stagnante ed un calo generalizzato dei consumi; noi come parte agricola abbiamo rilanciato con i costi di produzione sempre in crescita, ma soprattutto con un export dei trasformati in costante aumento e con un mercato mondiale del latte e dei derivati in positiva tensione.
Come ho avuto modo di dire ai soci componenti della consulta – rilancia il Presidente Prandini – questo è il momento per gli allevatori di stare compatti ed uniti e di evitare inutili – anzi pericolose – fughe in avanti: realisticamente c’è la concreta possibilità di poter arrivare alla definizione di un prezzo dignitoso, che possa ridare fiato alle nostre imprese”.