13 Giugno 2014
BRESCIA – PAC, NITRATI E FISCALITA’ AL CENTRO DELL’ASSEMBLEA DI COLDIRETTI BRESCIA

“Expo 2015, una grandissima opportunità per il nostro paese, per la nostra agricoltura perché rappresenta una vetrina mondiale per farci riconoscere quel valore aggiunto che solo noi abbiamo: la grande forza del made in Italy fatto di prodotti italiani di altissima qualità. Abbiamo da tempo intrapreso e oggi continua in maniera forte – a fianco delle istituzioni – la grande lotta alla contraffazione alimentare, Coldiretti, come nessun’altra Organizzazione ha fatto sinora, è scesa in campo molte volte mobilitando migliaia di imprenditori agricoli, quelli che tutti i giorni lavorano nei campi e vivono di agricoltura,  per chiedere trasparenza e chiarezza sulle importazioni dall’estero, sull’utilizzo di materie prime scadenti per produrre cibo, e sull’obbligatorietà dell’etichetta sui prodotti”.

“E’ vitale che le nostre imprese possano beneficiare del valore aggiunto che ogni giorno creano e che è giusto che venga riconosciuto dal comparto agroalimentare italiano sia in Italia che nel resto del mondo. Non è un caso che grandi nomi dell’industria alimentare come Barilla e Cremonini, abbiamo aperto con Coldiretti un dialogo per fare del vero Made in Italy, riconoscendo che ormai anche il cittadino – consumatore vede nella produzione italiana un valore aggiunto ed è sempre più attento alla qualità e alla provenienza. Non abbiamo risolto interamente i problemi delle imprese agricole ma è un passo avanti che ci viene riconosciuto”.

Questo il preciso messaggio lanciato lunedì sera a Collebeato dal Presidente di Coldiretti Brescia Ettore Prandini durante l’Assemblea annuale. Un appuntamento di primo piano nel panorama bresciano trattandosi dell’organizzazione agricola più rappresentativa della provincia con oltre 8 mila aziende agricole associate. E’ stata un’assemblea dal taglio economico, sindacale ma anche organizzativo con l’obiettivo di delineare le strategie future a difesa delle aziende agricole bresciane. All’ordine del giorno dell’assise c’è stata l’approvazione del bilancio consuntivo 2013 e del bilancio preventivo 2014.

Sono state inoltre definite all’unanimità le modifiche statutarie indicate da Coldiretti Nazionale - per tutte le federazioni -  che hanno definito come elemento centrale la durata del mandato di presidenza. Cinque anni con la possibilità di un unico rinnovo.
            “L’Assemblea di bilancio è un appuntamento annuale fondamentale – rilancia il Presidente Prandini -  nonostante i tagli da parte di Regione Lombardia oltre ad una serie di economie fatte, il bilancio sia di Coldiretti che della controllata Impresa Verde Srl dedicata ai servizi, vede un risultato utile importante con un aumento dello stato patrimoniale. Voglio mettere in risalto che la scelta da parte della Giunta e del Consiglio è stata quella di non aumentare, dal 2007, i costi dei servizi alle imprese cercando anzi ,ove possibile, di ottenere risultati sindacali per eliminare oneri e burocrazia a capo delle imprese agricole – come ad esempio la gestione dei rifiuti e i pozzi irrigui -  togliendo quindi introiti al bilancio di Impresa Verde”.
            Terminata la parte operativa sono intervenuti: Giusy Gerola Coordinatrice di Donne Impresa, Giancarlo Picco Delegato di Giovani Impresa, Andrea Cristini Consigliere di Coldiretti e Presidente di Anas, Alessandra Morandi Presidente di Terranostra Brescia e Terranostra Lombardia e Giacomo Usardi  Presidente dell’Associazione pensionati di Coldiretti Brescia con un contributo dell’attività svolta durante l’anno.
Ettore Prandini ha chiuso i lavori toccando i principali avvenimenti che hanno contraddistinto l’intensa attività sindacale di Coldiretti negli ultimi mesi.
“Parlando di Pac siamo partiti – nel 2012 – con una situazione a dir poco disastrosa dove, in Lombardia stavamo rischiando di perdere in termini di risorse per le imprese agricole circa il 50% rispetto alla vecchia programmazione. Oggi, dopo numerosi confronti e dopo aver messo in campo tutte le risorse, l’accordo raggiunto con Ministero delle Politiche Agricole e Regioni rappresenta un esempio positivo di politica che sa decidere in tempi brevi nell’interesse dei veri imprenditori agricoli, assicurando un sostegno ai settori portanti della nostra agricoltura, garantendo tutte quelle produzioni su cui si fonda lo straordinario successo del made in Italy all’estero, creando occupazione e sviluppo sul territorio”.
Un forte passaggio è stato fatto anche sulla questione della direttiva nitrati dove finalmente si è dimostrata la bontà delle tesi sostenute da tempo da Coldiretti. E’ ufficiale che l’agricoltura rappresenta solo una parte residuale del problema e che le vere cause vanno ricercate nell’industria e negli scarichi civili. “ Per questo occorre apprezzare il lavoro del Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina insieme al Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti che, grazie anche alla fattiva collaborazione delle Regioni Lombardia ed Emilia Romagna, hanno rappresentato l’ineludibile necessità di avviare dal prossimo Consiglio europeo dei Ministri dell’Ambiente, previsto alla metà luglio, la revisione del perimetro delle aree vulnerabili, necessario per poter dare il giusto peso alle misure di sostegno al settore zootecnico”.
Il Presidente ha voluto porre l’attenzione sulla fiscalità agricola mettendo in evidenza i risultati ottenuti che vanno verso uno sgravio fiscale solo a chi veramente fa agricoltura e non a chi specula su quest’ultima.
Prandini ha concluso guardando al futuro: “andando avanti noi avremo occasioni importantissime sia sui settori che sulle filiere , sta solo a noi farcene carico, sta a noi intraprendere percorsi diversi e virtuosi rispetto al passato, ripartendo dalla formazione di una nuova classe dirigente perché a questo dobbiamo pensare se vogliamo dare la necessaria continuità alla guida dell’Organizzazione, nell’interesse delle imprese agricole e per il loro futuro.
Siamo solo all’inizio di un percorso che, sono certo, vinceremo perché siamo l’unico settore che rappresenta valori e che ha un vero progetto di lunga portata, ma se vogliamo tutto questo dobbiamo stare uniti, essere affiatati e forti di fronte a tutti e non permettere a nessuno di mettere in discussione quello in cui noi crediamo, la vera agricoltura italiana”.

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