Politica agricola comune, regolamentazione delle produzioni, dal latte al vino, vendita diretta dei prodotti agricoli, necessità dell’etichettatura d’origine, Expo e trattato di libero scambio Ue-Usa. Questi i temi trattati al centro del summit tra il Presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo, il Segretario Generale Enzo Gesmundo, i componenti della Giunta nazionale, e il Commissario europeo all’agricoltura Dacian Ciolos, organizzato nella sede di Palazzo Rospigliosi a Roma martedì 24 giugno , alla vigilia delle decisioni sulle nuove nomine nelle Istituzioni comunitarie.
“C’è bisogno di un gioco di squadra del Paese per portare più Italia in Europa - ha affermato il Moncalvo – e proprio nell’agroalimentare Made in Italy distintivo, sostenibile e legato al territorio si trova il modello di sviluppo migliore per far tornare a crescere l’Europa”.
“Al di là della collaborazione sviluppata in questi anni - ha sottolineato Ciolos - apprezzo molto la vostra attività e la vostra linea professionale che ha consentito di rappresentare i produttori non solo presso le istituzioni ma anche direttamente sul mercato, attraverso il coinvolgimento diretto delle imprese agricole e il contatto con il consumatore”. In merito all’appuntamento dell’Expo, il Commissario ha ricordato come l’evento potrà concorrere a dare valore all’agroalimentare europeo ma, in linea generale, “occorrerà mantenere viva la discussione sull’importanza dell’agricoltura. E Coldiretti ha carte da giocare in questa direzione”.
“Un obiettivo condivisibile. Coldiretti ha messo in campo un progetto economico, la filiera agricola italiana, focalizzando l’attenzione dell’opinione pubblica non solo sulla produzione ma anche sulla distintività e sulla sostenibilità ambientale. Un approccio che ha spinto anche alcune realtà industriali a stringere un nuovo e più forte legame con l’agricoltura. La sfida della distintività richiede però un’azione di trasparenza nelle filiere e di tutela delle produzioni sia all’interno che all’estero.
Serve, in altre parole, una scelta politica forte sul tema dell’etichettatura, perché i consumatori oggi vogliono sapere quel che mangiamo. Ma occorre anche uniformare le regole, evitando situazioni come quella che vede oggi la filiera suinicola italiana in forte difficoltà a causa della concorrenza sleale dei prodotti tedeschi, allevati con regole e alimentazione da noi non consentite” . Questo il pensiero del Presidente di Coldiretti Brescia, Coldiretti Lombardia e membro di Giunta nazionale Ettore Prandini.