Il fiume Po è cresciuto di circa 4 metri nelle ultime 48 ore al Ponte della Becca (Pavia), per effetto delle condizioni climatiche straordinarie con l'onda di piena che sta transitando in queste ore nel Pavese, mentre secondo le indicazioni regionali nelle prossime 24-36 ore è atteso il superamento della soglia di elevata criticità nel tratto lodigiano, cremonese e mantovano. È quanto afferma la Coldiretti Lombardia sugli effetti dell’ultima ondata di maltempo in regione.
Le piogge incessanti – continua la Coldiretti - si fanno sentire anche nei grandi laghi come il Maggiore che ha un grado di riempimento del 119%, quello di Garda al 90% e quello di Como all’83%, mentre l’Iseo è al 73%, tutti con livelli sopra la media del periodo. La situazione del principale fiume italiano – precisa la Coldiretti - è indicativo dello stato di sofferenza in cui si trovano molti corsi d’acqua con l’allarme esondazioni ed allagamenti dalla Liguria al Piemonte fino all’Emilia.
E’ il risultato di un novembre del tutto anomalo con precipitazioni record. In Lombardia, infatti, nelle prime tre settimane del mese – spiega la Coldiretti su dati Arpa - sono stati ben 18 i giorni di pioggia sulla regione. Se invece si considerano gli ultimi due mesi – precisa la Coldiretti – da inizio ottobre ha piovuto in pratica un giorno su due.
Il risultato è che oggi sono a rischio le tradizionali semine autunnali con il 50% in media delle operazioni ancora da completare, mentre dove si è già seminato i germogli e le piantine rischiano di soffocare per la troppa acqua. Nei campi allagati, poi, gli agricoltori non riescono neppure a portare a termine le normali lavorazioni di stagione come la concimazione propedeutica alle semine stesse. A fronte di tutto ciò – conclude la Coldiretti Lombardia – serve una deroga che, nel rispetto della direttiva nitrati, permetta di poter continuare a distribuire gli effluenti sui campi anche nel periodo invernale.
L’agricoltura – conclude la Coldiretti - è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici in atto, che si manifestano con una marcata tendenza al surriscaldamento e con la più elevata frequenza di fenomeni estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal maltempo alla siccità.