“Di fronte ai cambiamenti climatici è necessario agire in un’ottica di prevenzione e non più solo di gestione dell’emergenza. Per questo serve una task force che monitori e intervenga sulla gestione delle acque in modo costante durante tutto l’anno, per poter garantire le risorse necessarie a salvare campi e raccolti nel momento del bisogno”. È quanto afferma Ettore Prandini, Presidente nazionale di Coldiretti e di Coldiretti Lombardia, in occasione del vertice in Regione sulle riserve idriche. In una situazione – spiega la Coldiretti Lombardia – in cui le precipitazioni che hanno coinvolto tutto il territorio lombardo dall’inizio dell’inverno sono praticamente dimezzate rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Per programmare al meglio gli interventi occorre organizzarsi – spiega la Coldiretti Lombardia – raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi e renderla disponibile nei momenti di difficoltà. Per questo servono interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per raccogliere l’acqua piovana. “Sul tema del deflusso minimo vitale – precisa il Presidente Ettore Prandini – serve flessibilità, soprattutto in vista dei mesi estivi, quando l’acqua è indispensabile per garantire le produzioni agricole di qualità”.
L’anomalia climatica di quest’anno – spiega la Coldiretti Lombardia – ha compromesso le riserve nel terreno e lasciato a secco invasi, fiumi e laghi: il fiume Po è già oltre 3 metri sotto lo zero idrometrico al Ponte della Becca a Pavia, mentre il lago di Como ha un riempimento di appena il 7,6% con un livello di -26,5 centimetri sotto lo zero idrometrico, l’Iseo ha un riempimento di 11,4% con un livello di -14,7 centimetri e il lago Maggiore è riempito solo per meno di un terzo (29,5%) del suo potenziale con un livello di 8,6 centimetri.
Uno scenario che ha fatto scattare l’allarme per le semine primaverili di granoturco, soia, riso e pomodoro nei terreni aridi per la mancanza dell’acqua necessaria alle coltivazioni per crescere, ma a preoccupare sono anche gli ortaggi e le piante da frutto fiorite in anticipo per le alte temperature. Se da un lato, infatti, il “bel tempo” ha permesso agli agricoltori di fare le lavorazioni per preparare il terreno alla semina in modo ottimale, non si può dire la stessa cosa per la germinazione dei semi, che – spiega la Coldiretti – può avvenire solo se in presenza di buona umidità del terreno. In diversi casi – precisa la Coldiretti – è stato necessario intervenire in anticipo con le irrigazioni di soccorso ma in difficoltà sono anche le colture autunnali come il frumento, l’orzo, l’erba medica e le altre foraggere che soffrono la prolungata siccità.
In queste condizioni – conclude la Coldiretti - il maltempo è atteso come manna dagli agricoltori ma per essere di sollievo la pioggia deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente, provocano danni.