Con oltre 1600 strutture la Lombardia è terza in Italia per numero di agriturismi, alle spalle solo di Toscana e Trentino Alto Adige. È quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Lombardia sugli ultimi dati Istat, nell’annunciare l’arrivo negli agriturismi regionali di Campagna Amica della prima carta dei vini lombardi promossa da Terranostra, per valorizzare i prodotti di qualità del territorio. La carta – spiega la Coldiretti – è stata presentata in occasione del workshop su vino e turismo che si è svolto a Trezzo sull’Adda, in provincia di Milano.
“L’iniziativa – spiega Massimo Grignani, Presidente di Terranostra Lombardia, l’associazione agrituristica promossa da Coldiretti – ha fatto incontrare aziende agrituristiche e produttori di vino provenienti da tutta la regione, dando spazio anche alle piccole realtà che propongono prodotti di alta qualità. L’obiettivo è quello di creare nuove sinergie per introdurre nei menù degli agriturismi un’offerta enologica che faccia conoscere sempre più ai consumatori e ai turisti le tipicità dei nostri territori, così come previsto dalle nuove norme”.
Infatti – spiega la Coldiretti Lombardia – secondo le recenti modifiche alla legge regionale sull’agricoltura, almeno 4 prodotti agricoli su 5 serviti negli agriturismi (pari all’80%) devono essere made in Lombardia. Tra questi anche il vino. “In questo contesto - continua Massimo Grignani – si inserisce la carta dei vini di Lombardia ideata da Terranostra. Per le strutture che la proporranno, significa avere a disposizione uno strumento per suggerire agli ospiti il giusto abbinamento tra calice e piatto della tradizione. Sarà un po’ come fare il giro della Lombardia attraverso i suoi vini”.
In Lombardia gli agriturismi continuano a crescere – spiega la Coldiretti regionale – tanto che in un decennio il loro numero è aumentato del 48%. In base agli ultimi dati Istat – conclude la Coldiretti - la maggior parte degli agriturismi lombardi si trova in pianura (37,9%), seguita dalla collina (32%) e dalla montagna (30,1%). In più di due strutture su tre si può mangiare, mentre più della metà offre la possibilità di alloggiare. Non mancano poi servizi ricreativi come l’equitazione, l’escursionismo, il trekking e attività culturali come la fattoria didattica e le osservazioni naturalistiche.