Prosegue la corsa all’Oscar per i giovani italiani che hanno scelto di costruirsi un futuro investendo nella terra, dalla coltivazione all’allevamento, dall’agriturismo alle vendite dirette fino alle bioenergie e all’economia. Entro il 30 aprile i giovani imprenditori agricoli possono infatti iscriversi all’Oscar Green 2023. “Generazione in campo” è il titolo di questa edizione.
"L'Oscar Green è il premio all’innovazione per le imprese che creano sviluppo e lavoro. “Attraverso l’Oscar Green – afferma Carlo Maria Recchia, delegato provinciale e regionale dei giovani Coldiretti – diamo spazio a storie di giovani imprenditori rappresentative di un modello di innovazione sostenibile in agricoltura. Storie che affondano le radici nella terra e nelle comunità”.
Iscrizioni dal sito
Ci si iscrive ad Oscar Green, promosso da Coldiretti Giovani Impresa, direttamente sul sito https://giovanimpresa.
Le categorie: "Energia per il futuro e sostenibilità"
La prima categoria è “Energie per il futuro e sostenibilità”. Premia le imprese che lavorano e producono in modo ecosostenibile. Si tratta di aziende agricole che tutelano, valorizzano e recuperano. Queste giovani imprese rispondono ai principi di economia circolare e alla chimica verde, riducendo al minimo la produzione di rifiuti, risparmiando e producendo energia nel rispetto dell’ambiente.
"Impresa Digitale"
La categoria “Impresa Digitale” riconosce i progetti di giovani aziende agroalimentari che coniugano tradizione e innovazione. Lo fanno attraverso l’applicazione di nuove tecnologie, nonché puntando sull’introduzione dell’innovazione digitale quale leva strategica per garantire maggiore competitività all’agroalimentare. Si evidenziano inoltre le nuove modalità di comunicazione e vendita, quali l’e-commerce e il web marketing.
"Campagna Amica" e "Custodi d'Italia"
La categoria “Campagna Amica” promuove e valorizza i prodotti Made in Italy attraverso la realizzazione di nuove forme di vendita e di consumo volte a favorire l’incontro tra impresa e cittadini. Il territorio è il fulcro della categoria “Custodi d’Italia” che premia le aziende che contribuiscono al presidio delle aree più marginali e più difficili. Sono inclusi in questa categoria anche gli esempi di agricoltura eroica e di costruzione di reti che riescono a garantire attività e flussi economici, utili a mantenere la presenza di comunità nelle aree interne e in grado di creare opportunità lavorative.
Categoria "Fare Filiera"
La categoria “Fare Filiera” prende invece in esame i progetti promossi nell’ambito di partenariati variegati, che coniugano agricoltura e tecnologia così come artigianato tradizionale e mondo digitale. Si approda anche agli ambiti del turismo, del design, della ricerca accademica.
"Coltiviamo solidarietà"
“Coltiviamo solidarietà” sottolinea il valore delle iniziative volte a rispondere a bisogni della persona e della collettività. Premia infatti la capacità di trasformare idee innovative in servizi e prodotti destinati a soddisfare esigenze generali e al tempo stesso creare valore economico e, soprattutto, etico e sociale. Oltre alle imprese agricole, possono dunque partecipare enti pubblici, cooperative e consorzi capaci di creare sinergia con realtà agricole a fini sociali.
La rinnovata attrattività della campagna
Nello spazio di un decennio, tra crisi, pandemia e guerra, il settore agricolo italiano – sottolinea la Coldiretti – è diventato di fatto un punto di riferimento importante per le nuove generazioni. Si è infatti registrato un aumento dell’1%, in controtendenza rispetto al crollo degli altri settori dove si registrano crolli del numero di imprese under 35 che vanno dal 24% per le costruzioni al 25% per il commercio al dettaglio, dal 28% per il tessile al 48% per le telecomunicazioni.
C'è una rinnovata attrattività della campagna per i giovani – conclude Coldiretti Cremona –. Essa si riflette nella convinzione comune che l’agricoltura sia diventata un settore capace di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale. Peraltro destinate ad aumentare nel tempo. Con un ruolo strategico per rilanciare l’economia dei propri territori e raggiungere l’obiettivo della sovranità alimentare.