15 Gennaio 2021
Coldiretti Varese: termometro sottozero dopo il quinto anno più caldo di sempre

VARESE – La colonnina di mercurio continua a segnare minime sottozero nel Varesotto, con le campagne al gelo dopo un 2020 che si classifica, per il territorio, come il quinto anno mai registrato di sempre, seguendo a ruota il 2019 dal quale la media registrata si discosta pochissimo.

In Italia, invece, il 2020 è stato il secondo anno più caldo mai registrato in Italia dal 1800, con una temperatura di oltre un grado (+1,04 gradi) più elevata della media storica. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr relativi al 2020 in riferimento all’ondata di neve e freddo siberiano che torna in questi giorni ad investire l’Europa e l’intera penisola.

 

Il 2020 arriva quindi ai vertici della classifica degli anni più caldi, confermando per il Varesotto un’impennata che si registra nell’ultimo quinquennio, con un’accentuazione però delle escursioni termiche (il che fa finire “fuori classifica” l’estate del caldo torrido-record registrata nel 2003). Va precisato che l’agricoltura prealpina ha dovuto fronteggiare temporali intensi che hanno intervallato un’estate comunque calda, che ha visto la colonnina di mercurio superare i 30 gradi per quasi 40 giorni: un’estate non priva di nubifragi, tempeste ed esondazioni – da giugno sino a fine settembre - che hanno provocato persino due vittime nella nostra provincia.

In questi giorni l’Italia appare divisa, con un inverno bollente che al sud – sottolinea la Coldiretti – ha addirittura fatto già sbocciare le mimose in Sicilia, dove i fiori gialli sono già pronti alla raccolta con quasi due mesi di anticipo rispetto alla tradizionale festa della donna l’8 marzo.

E’ invece freddo nel Varesotto, con i floricoltori costretti a riscaldare le serre e a fronteggiare un aggravio di costi che giunge dopo i mesi difficilissimi dell’emergenza Covid, mentre è impossibile – stante la situazione di incertezza – avanzare previsioni di scenario sui prossimi mesi.

Si tratta comunque di una situazione di difficoltà climatica per l’agricoltura in tutta l’Unione Europea, dove è allarme per le forniture di verdure, frutta e ortaggi sugli scaffali per effetto del crollo dei raccolti in molti Paesi ed i problemi al trasporto ostacolato dalla neve e dal gelo. Il risultato è un deciso rincaro dei prezzi rispetto allo scorso anno nei mercati all’ingrosso che va dal +67% per le melanzane al +33% per le zucchine fino al +13% per i peperoni, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Borsa Merci Telematica Italiana (Bmti) da dicembre 2020 ad oggi.

Il freddo ha già determinato un calo dei raccolti di agrumi, pomodoro, cetrioli, zucchine, melanzane e fagiolini in Spagna a seguito della tempesta Filomena che ha fatto crollare le produzioni nel Paese europeo maggiore produttore ed esportatore, mentre in Italia a rischio – evidenzia la Coldiretti prealpina – sono le coltivazioni invernali in campo come cavoli, verze, cicorie, finocchi, carciofi, radicchio e broccoli. Ma lo sbalzo termico improvviso ha inevitabilmente un impatto anche sull’aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni coltivate in serra.

A tale proposito, Coldiretti Varese consiglia di verificare l’origine nazionale per essere sicuri della stagionalità, di preferire le produzioni locali che non sono soggette a lunghi e difficili trasporti e di privilegiare gli acquisti diretti dagli agricoltori. Un modo per aiutare in un momento di difficoltà l’agricoltura di vaste aree del Paese.

L’anno appena iniziato conta già 22 eventi estremi tra grandinate, tornado, nevicate anomale, valanghe e bombe d’acqua che hanno colpito lungo tutta la Penisola provocando danni nelle città e nelle campagne ma anche vittime, secondo l’analisi della Coldiretti su dati dell’European Severe Weather Database (Eswd). Si conferma anche nel 2021 – conclude la Coldiretti – il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che ha fatto perdere oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.

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