“In una situazione economica difficile, Coldiretti è chiamata ad offrire un apporto rilevante di riflessione e di proposta sul contributo che questo settore può dare alla ripresa di una crescita forte e sostenibile dell’economia italiana”.
Parole importanti che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano rivolge a Coldiretti nel suo messaggio di saluto letto in apertura dell’assemblea nazionale. Un incontro – quello del 5 luglio al Palalottomatica di Roma – che gli imprenditori agricoli di Coldiretti Como-Lecco hanno vissuto da protagonisti, forti del successo e delle iniziative attivate nelle due province. Anche per questo è stata particolarmente numerosa e motivata la partecipazione del territorio a Roma: diversi i pullman scesi dal territorio, con i “berretti gialli” lariani guidati dal presidente della federazione interprovinciale Fortunato Trezzi, dal direttore Francesco Renzoni e dal vice Rodolfo Mazzucotelli.
Di rilievo tutti gli interventi dell’assemblea, che ha visto presenti due ministri del Governo Monti, Corrado Passera (sviluppo economico) e Mario Catania (politiche agricole): “Mi sento a casa con voi – ha detto lo stesso Catania - e so quanto abbiamo fatto insieme in questi anni e in questi ultimi mesi. Io ho sempre cercato di viaggiare insieme a Coldiretti”. Il ministro delle politiche agricole ha fatto anche un’importante promessa, che risponde alle esigenze della costruzione della “Filiera Agricola tutta Italiana” voluta da Coldiretti: “Chiederemo a Bruxelles una normativa che riconosca in modo evidente agli occhi del consumatore qual è l’origine del prodotti, siano essi trasformati o meno”.
L’intervento più atteso è stato, però, quello del presidente nazionale di Coldiretti, Sergio Marini che, oltre a rendere noti i grandi risultati in tutta Italia dei progetti di Coldiretti e Campagna Amica (proprio la scorsa settimana è stato aperto con grande successo il primo Mercato degli Agricoltori di Coldiretti in provincia di Lecco, a Colico), ha speso parole importanti contro l’eccessiva burocrazia che grava sul settore primario: “Occorre cogliere l’occasione della spending review per togliere di mezzo una volta per tutte quegli adempimenti burocratici inutili che tolgono all’attività di impresa vera 100 giorni l’anno.
Il vero vantaggio di una spending review “possibile” non è solo nel taglio del personale pubblico che sarà difficile per il costo sociale che ne deriverebbe ma nel recupero di almeno 100 giornate di lavoro all’anno che gli imprenditori perdono per stare dietro alle carte. Non vanno certo eliminati quegli adempimenti che garantiscono la sicurezza alimentare ed ambientale, ma non c’è dubbio che troppo spesso la burocrazia si inventa pratiche per giustificare se stessa. Basterebbe ridimensionare questa micidiale spinta creativa per recuperare qualche punto di Pil”.
“Siamo scesi a Roma consapevoli del ruolo che il nostro territorio può e deve avere – conclude il presidente Trezzi - per un’agricoltura che sia “motrice” della ripresa. Occorre scommettere sulla valorizzazione e sulla comunicazione della nostra agricoltura territoriale, che va messa al servizio della società e avere un sano e giusto protagonismo nello scenario economico provinciale”.
