La parola d’ordine è ‘energia sostenibile’. Per affrontare il futuro in modo responsabile e innovativo, valorizzando il principio della ’filiera corta’ anche nel campo dell’energia. Ieri pomeriggio (mercoledì 22) la Coldiretti ha compiuto un nuovo e importante passo avanti per il raggiungimento dell’obbiettivo, presentando presso il comune di Robbiate (Lecco) gli studi di fattibilità di impianti a biomassa forestale da realizzarsi nei comuni della provincia di Lecco di Robbiate, Paderno D'Adda e Imbersago.
Gli studi sono stati realizzati in collaborazione con Il Consorzio Energia e Natura, Etatec studio Paoletti srl, Biocalore e la dr.ssa forestale Laura Cameroni, professionisti che hanno collaborato nella realizzazione della centrale a biomassa La Grande Stufa di Villa Guardia e che oggi partecipano alla gestione della stessa.
Gli studi sono stati realizzati grazie all’importante contributo della Camera di Commercio di Lecco con cui Coldiretti collabora anche nell’ambito del progetto “EcoSmartLand – Lecco Eco Smart City verso e oltre EXPO 2015” laboratorio territoriale per la creazione di un sistema integrato che vede operativi diversi laboratori tra cui quello dedicato alla filiera agro-alimentare denominato “Lecco Food System”.
Come sottolineano il presidente e il direttore della Coldiretti interprovinciale, Fortunato Trezzi e Francesco Renzoni, “i progetti sono stati elaborati al fine di esplorare la fattibilità di impianti a fonti rinnovabili con molteplici obiettivi: innanzitutto, essi si inseriscono inserirsi armonicamente negli obiettivi nazionali, anche in chiave di ridurre la dipendenza energetica dall’estero compresa, quindi, l’importazione di combustibili non prodotti localmente. Inoltre rendono possibile la creazione e l’implementazione di nuove attività d’impresa sul territorio di riferimento, ovvero la provincia di Lecco. Ciò permetterà anche di garantire il risparmio locale e avviare nuove imprese che si autosostengano oltre il regime di incentivazione”.
Obiettivi, elencati sono stati posti alla base della presente verifica sulla fattibilità di sistemi energetici rinnovabili inseriti nei Comuni in oggetto.
Come tiene a sottolineare il vice direttore di Coldiretti Como Lecco, Rodolfo Mazzucotelli, “importante è stata anche l’analisi della disponibilità di biomassa forestale sul territorio; la fonte dei dati è il PIF, Piano di indirizzo Forestale della provincia di Lecco, in cui sono disponibili le elaborazioni dei dati dendrometrici con la valutazione della biomassa disponibile. Inoltre si è provveduto alla verifica delle aziende agricole e forestali che esercitano l’attività sul territorio provinciale lecchese e delle produzioni di biomassa forestale e all’identificazione delle aziende di commercializzazione di biomassa destinata ad impianti ad energia rinnovabile presenti sul territorio. Il risultato finale è quindi un documento progettuale tecnicamente ed economicamente fondato su dati certi che, affiancato dalla necessaria analisi della disponibilità di biomassa e imprenditoria agricola locale, può consentire l’avvio del progetto in tempi estremamente rapidi (qualche mese) senza ulteriori necessità di dispendio di risorse per la fase di studio e programmazione”.
“Lo studio realizzato non si limitato è verificare la possibilità tecnica e ambientale all’installazione degli impianti – concludono Trezzi e Renzoni - ma si è proceduto nella stesura di un progetto avanzato in cui sono state dimensionate le centrali in base all’effettiva necessità termica e si è tracciata la rete di teleriscaldamento che interfaccia gli edifici pubblici e altri possibili utenti privati. La scelta d’investire sullo studio di fattibilità fino ad elaborare dei progetti a cui manca solo la fase esecutiva, è stata determinata dall’idea e dalla necessità di disporre di uno strumento che prelude alla reale possibilità di realizzare gli impianti e alla ricerca di investitori e di eventuali risorse per finanziare le opere”.