E’ tutto pronto a Grandola e Uniti dove Coldiretti celebra domani (1° dicembre) la giornata interprovinciale del Ringraziamento per le province di Como e Lecco. Un evento che, giunto alla 63esima edizione riunirà gli imprenditori agricoli di Como e Lecco, unitamente alla dirigenza della più rappresentativa organizzazione agricola del territorio lariano.
“Quest’anno ci ritroveremo a Grandola e Uniti – dicono il presidente e il direttore di Coldiretti Como-Lecco Fortunato Trezzi e Francesco Renzoni – dove vivremo domani stesso un momento centrale per l’anno agricolo, anche alla luce delle importanti novità che il nostro settore ha vissuto negli ultimi mesi”.
La Giornata del Ringraziamento continua, ancor oggi, la tradizionale ricorrenza che dal 1951 viene festeggiata dalla Coldiretti in tutta Italia con una manifestazione promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana (Cei) per rendere grazie per il raccolto dei campi e chiedere la benedizione sui nuovi lavori: “Anche a Grandola e Uniti - sottolinea il direttore Renzoni - la Giornata del Ringraziamento interprovinciale di domani sarà un’occasione per tracciare il tradizionale bilancio di una annata agraria che, quest’anno, è stata particolarmente condizionata da un andamento climatico anomalo che ha influito in modo molto incisivo sui raccolti, posticipati di quasi un mese rispetto alla consuetudine”.
La giornata a Grandola e Uniti inizierà alle 9.45 quando gli agricoltori si ritroveranno presso la frazione Velzo con i loro mezzi agricoli; alle 10.30 inizierà la Messa solenne nella chiesa di San Siro (sempre in frazione Velzo) seguita dalla sfilata e benedizione dei mezzi agricoli. All 11.45 saluto delle autorità quindi, alle 12.30, il pranzo sociale.
La volontà di ringraziare il Signore per i frutti della terra e per la protezione durante un anno di duro lavoro nei campi è importante per la civiltà rurale ed è ben rappresentata nel dipinto che riproduce “l’Angelus” di Jean Francois Millet, custodito al museo d’Orsay di Parigi e che è diventato l’icona che annuncia le Giornate di Ringraziamento in tutta Italia. Il quadro raffigura un uomo e una donna, due contadini, con accanto una carriola, un cesto e un forcone, che sospendono il loro lavoro nel campo, al suono delle campane, per raccogliersi in silenzioso raccoglimento. Nel dipinto è evocata la semplicità e la nobiltà della preghiera ma anche la dura condizione di chi lavorava la terra: segno che il duro lavoro dei campi non fa dimenticare la fiducia nel Signore. Si tratta di un’immagine della vita agreste ben rappresentativa di quella che è stata la vita rurale in tutta Europa sul finire dell’Ottocento.
I vescovi italiani hanno lanciato, in occasione delle Giornate del Ringraziamento 2013, un messaggio rivolto, in particolare, ai giovani: “San Martino – vi si legge in uno dei passi principali - ci insegna a vivere la vita come un dono, facendo sgorgare la speranza laddove la speranza sembra non esserci. Ci colleghiamo così alle costanti esortazioni di Papa Francesco: “Prima di tutto, vorrei dire una cosa, a tutti voi giovani: non lasciatevi rubare la speranza! Per favore, non lasciatevela rubare! E chi ti ruba la speranza? Lo spirito del mondo, le ricchezze, lo spirito della vanità, la superbia, lo spirito del benessere, che alla fine ti porta a diventare un niente nella vita””.