COMO-LECCO – Dalla frittata rognosa alle torte e gnocchi di pane, alle polpette: sono solo alcuni degli esempi lariani di “recupero del cibo” attraverso le ricette di tradizione. Una via maestra per ridurre gli sprechi con intelligenza ma, allo stesso tempo, con gusto. Lo rimarca Coldiretti Como Lecco in occasione della Giornata nazionale di prevenzione contro gli sprechi alimentari in programma domani, sabato 5 febbraio.
“Limitare gli sprechi alimentari è una tendenza virtuosa, sempre più consolidata anche nelle province di Como e Lecco” commenta il presidente dell’Associazione AgriMercato di Campagna Amica Francesca Biffi.
Sul territorio, un numero crescente di cittadini ha ridotto drasticamente lo spreco di cibo: una scelta prima di tutto etica, ma che diventa anche necessaria a fronte dei rincari che alleggeriscono la disponibilità di spesa delle famiglie: “L’emergenza coronavirus degli ultimi anni ha certamente sviluppato una maggiore consapevolezza sul valore del cibo con più tempo in cucina, il ritorno del fai da te, la riscoperta del piatti con gli avanzi e la preparazione delle conserve”.
Il risparmio del cibo non è solo un problema etico ma che determina anche – precisa Coldiretti Como Lecco – effetti sul piano economico ed anche ambientale per l’impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti: tra gli alimenti che più di altri finiscono, purtroppo, in pattumiera spiccano i più deperibili come verdura e frutta fresca, seguite da pane fresco, cipolle e aglio, latte e yogurt, formaggi, salse e sughi.
Ma sul territorio cresce anche l’abilità nel recupero, anche grazie alle ricette “antispreco” della tradizione rurale: dalle polpette di carne (diffusi dalla montagna alla pianura, fino a Milano dove sono noti come mondeghili) alle torte e gnocchi di pane, ma anche quiches, torte salate, zucchine e verdure ripiene, frittate, ratatouille e macedonia, solo per fare qualche esempio.
Ma, dallo scambio di battute con i consumatori agli AgriMercati, si comprende che la cucina “antispreco” è una realtà consolidata e in crescita nelle abitudini dei cittadini: a casa, infatti, si adottano da tempo soluzioni multiple e diversificate per contenere lo spreco di cibo. La strategia più diffusa è quella di una spesa più oculata acquistando solo quello che serve. Ma sono in molti a utilizzare, con inventiva, quello che avanza per il pasto successivo, ritrasformandolo. Ma generalmente si cerca di fare più attenzione alla scadenza dei prodotti oppure riducendo le quantità acquistate ed evitando così di riempire il carrello con cibo che non serve o che rischia di rovinarsi a forza di stare nel frigo o nella dispensa senza essere toccato.