18 Maggio 2021
COVID, A ROMA I SIGILLI CONTADINI SALVATI DURANTE PANDEMIA

Ci sono anche i prodotti lombardi della biodiversità contadina tra i “Sigilli” salvati dagli agricoltori durante la pandemia ed esposti a Roma all’evento organizzato da Coldiretti, Fondazione Univerde e Campagna Amica a vent’anni esatti dall’approvazione della Legge di Orientamento, che ha favorito la rigenerazione dell’agricoltura italiana.

I “Sigilli” – spiega la Coldiretti Lombardia – sono prodotti censiti dall’Osservatorio sulla biodiversità di Campagna Amica, che posseggono caratteristiche preziose che il mondo contadino ha salvaguardato contro l’omologazione e la banalizzazione.

In Lombardia, in particolare – chiarisce la Coldiretti regionale – tra i “Sigilli” salvati durante la pandemia troviamo: il Bitto, formaggio stagionato che nasce esclusivamente dal latte degli alpeggi della provincia di Sondrio e di alcuni comuni limitrofi dell'Alta Valle Brembana e della provincia di Lecco; la cipolla degli ortolani di Voghera dal sapore dolce e dalle sfumature rosa; il peperone bianco mantovano ricco di vitamine; il Formai de Mut dell’Alta Valle Brembana, prodotto e stagionato in un’area alpina di particolare rilevanza ambientale, interamente racchiusa nel perimetro del Parco delle Orobie Occidentali Bergamasche; il mais corvino, cereale antico dal chicco nero e allungato. Ci sono poi – continua la Coldiretti regionale – la scorzabianca dolce, un ortaggio raro dall’aspetto simile a quello delle carote indicato per le persone diabetiche, e la cipolla di Breme utilizzata per accostamenti particolari come gelati, marmellate e torte.

Tra i “Sigilli” lombardi censiti da Campagna Amica – continua la Coldiretti regionale – anche l’Agrì di Valtorta, formaggino di piccole dimensioni assai diffuso in passato nell’Alta Val Stabina (Bergamo), quando le donne lo trasportavano a piedi e con le gerle in spalla fino alla vicina Valsassina (Lecco); il Bagoss, formaggio con l’aggiunta di zafferano prodotto a Bagolino, piccolo comune bresciano dell’alta Val Sabbia.

Nelle province di Brescia e Bergamo si trovano anche le tipiche Formaggelle e il “Fiurì”, ricotta che affiora dalla bollitura del latte, la cui prima fioritura è frustata dal casaro con rametti di abete. Grazie al lavoro degli agricoltori – continua la Coldiretti regionale – vengono custoditi in Lombardia anche il Burro di Montagna dal sapore intenso e dal colore variabile in base all’alimentazione del bestiame; il Grano Saraceno, conosciuto in Valtellina come “furmentun”, dal quale si ottiene la farina per la tipica polenta “nera” che diventa “Taragna” aggiungendo burro e formaggio; lo Stracchino all’antica delle Valli Orobiche, che deriva il nome da stracch, “stanco” in dialetto bergamasco, riferendosi alla stanchezza delle mucche durante il periodo della transumanza; il Semigrasso d’Alpe, prodotto nell’Alta Valtellina, proveniente dalla mungitura serale; la Semuda, formaggio della provincia di Como dalla storia secolare, usato per la preparazione della polenta uncia o dei tartifui rustii (patate arrosto).

I “Sigilli” comprendono anche – continua la Coldiretti Lombardia – la Capra di Livo, razza autoctona della provincia di Como che viene allevata nella Valle del Livo e in tutto il Lario occidentale, e la Capra Verzaschese, razza in via d’estinzione dell’Alto Varesotto che produce latte utilizzato per formaggi freschi e di media stagionatura. A queste si aggiungono la Capra bionda dell’Adamello, dal cui latte si ricava il formaggio Fatulì e la vacca Bruna Alpina il cui latte è alla base del formaggio Nostrano della Val Trompia (Brescia).

I Sigilli sono tra i prodotti da scoprire durante le prossime vacanze estive che, secondo l’indagine Coldiretti/Notosondaggi, quasi un italiano su cinque (17%) ha scelto di trascorre in campagna, parchi naturali e oasi, tra verde ed enogastronomia, coniugando la voglia di normalità con la garanzia di stare in sicurezza senza rischiare gli affollamenti.

A trainare le vacanze green sono anche i 24mila agriturismi nazionali, di cui quasi 1.700 in Lombardia, che – sottolinea la Coldiretti –, spesso situati in zone isolate, in strutture familiari, con ampi spazi nel verde dove le distanze non si misurano in metri ma in ettari, sono forse i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche. Non a caso ben l’80% degli italiani che esprimono un’opinione ritiene le strutture agrituristiche abbiano un ruolo importante per il rilancio del turismo post pandemia, secondo l’indagine Coldiretti/Notosondaggi.

Una possibilità facilitata anche dal superamento del limite delle 22 per il coprifuoco che garantisce il ritorno delle cene e delle gite fuori porta. Le restrizioni negli orari colpivano, infatti, soprattutto gli agriturismi perché situati nelle aree rurali lontani dalle città e quindi raggiungibili in tempi più lunghi dagli ospiti provenienti dai centri urbani.

GIORNATA NAZIONALE DEL MADE IN ITALY

GIORNATA NAZIONALE DEL MADE IN ITALY - CAMPAGNA DI PROMOZIONE PROMOSSA DA COLDIRETTI, FILIERA ITALIA E CAMPAGNA AMICA

CORSO OPERATORE FATTORIA DIDATTICA – APRILE/MAGGIO (POSTI ESAURITI)

CORSO OPERATORE FATTORIA DIDATTICA - APRILE/MAGGIO 2024 (POSTI ESAURITI)

LA SICUREZZA IN AGRITURISMO: COME ORIENTARSI NEL LABIRINTO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA

CORSO "LA SICUREZZA IN AGRITURISMO: COME ORIENTARSI NELLA LEGISLAZIONE ITALIANA"

CORSO FORMAZIONE HACCP

FORMAZIONE, CORSO HACCP - MARZO 2024

Corso contabilità aziendale febbraio marzo 2024

3° EDIZIONE CORSO CONTABILITA' AZIENDALE - FEBBRAIO/MARZO 2024

Corso enoturismo febbraio 2024

CORSO ENOTURISMO - FEBBRAIO 2024

Continuando con la navigazione in questo sito, accordi l'utilizzo dei nostri cookie. Approfondisci

Le impostazioni dei cookie in questo sito sono impostate su "permetti cookie" per permettere la migliore esperienza di navigazione possibile. Se continui l'utilizzo di questo sito senza cambiare le impostazioni del tuo browser o se clicchi su "Accetto" confermai l'autorizzazione di tali cookie.

Chiudi