Dall’Acero riccio alla Betulla verrucosa, dal Tiglio selvatico all’Olmo, anche grazie alle piante è possibile ripulire l’aria delle città da migliaia di chili di anidride carbonica e sostanze inquinanti come le polveri PM10, che ogni anno in Italia causano circa 80mila morti premature secondo l’Agenzia europea dell’Ambiente. È quanto afferma la Coldiretti Lombardia in occasione della Giornata Nazionale degli alberi, che si celebra il 21 novembre.
Nella top ten delle piante più adatte a combattere l’inquinamento atmosferico – spiega la Coldiretti Lombardia secondo uno studio CNR – al primo posto c’è l’Acero riccio: ogni esemplare è in grado di assorbire fino a 3800 chili di CO2 in vent’anni e ha un’ottima capacità complessiva di mitigazione dello smog. A pari merito, con 3100 chili di CO2 aspirate dall’aria, ci sono poi la Betulla verrucosa e il Cerro. Catturano fino a 2,8 tonnellate di CO2 in un ventennio il Ginkgo, il Tiglio nostrano, il Bagolaro, il Tiglio selvatico, l’Olmo comune e il Frassino comune. L’Ontano nero, con 2,6 tonnellate, chiude questa speciale classifica.
Gli alberi – sottolinea la Coldiretti regionale –, se selezionati puntando sulla qualità e se correttamente monitorati e gestiti, costituiscono una vera e propria infrastruttura verde che aiuta a combattere i cambiamenti climatici, migliorare la salute e il benessere dei cittadini. Per questo è importante intervenire in modo strutturale favorendo nelle città la diffusione del verde pubblico e privato. Secondo gli ultimi dati Istat – afferma la Coldiretti – in Lombardia ogni abitante dispone in media di 28,6 metri quadrati di verde urbano, con valori che oscillano dai 15,4 metri quadrati della città di Lecco ai 315,9 di Sondrio, mentre a Milano si registrano 17,9 metri quadrati di verde urbano per residente.
Per valorizzare al meglio la presenza delle piante – precisa la Coldiretti Lombardia – bisogna però investire su un’adeguata manutenzione che solo i professionisti del settore possono garantire, per evitare così di incorrere in problemi di stabilità delle piante, pericolosi anche per la sicurezza delle persone. Si inserisce in questo contesto l’emendamento governativo per la proroga del bonus verde nella manovra, annunciato dal ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova, che risponde alle ripetute sollecitazioni di Coldiretti per favorire con le detrazioni fiscali la diffusione di parchi, giardini e terrazzi in città.
Senza un rinnovo – continua la Coldiretti – scadrebbe infatti a fine anno il bonus che prevede attualmente una detrazione ai fini Irpef nella misura del 36% delle spese sostenute per la sistemazione a verde di aree scoperte private e condominiali di edifici esistenti, di unità immobiliari, pertinenze o recinzioni (giardini, terrazze), per la realizzazione di impianti di irrigazione, pozzi, coperture a verde e giardini pensili.