11 Febbraio 2022
Filiera avicola: lenta ripartenza in sicurezza

La filiera avicola bresciana sta vivendo una fase critica legata all’aumento incessante dei costi dell’energia e delle materie prime in generale e all’incertezza dei tempi di ripresa dell’attività. Due elementi determinanti per la ripartenza e la  crescita di un settore importante nell’economia provinciale che conta oltre 13 milioni e mezzo di capi. Questo il commento di Valter Giacomelli, presidente di Coldiretti Brescia, in occasione della consulta regionale Coldiretti che oggi ha affrontato tre temi centrali per l’attività avicola: evoluzione dell’emergenza sanitaria, accasamenti degli animali e situazione degli  indennizzi da danni diretti e indiretti.

Valter Giacomelli, presidente di Coldiretti Brescia

Valter Giacomelli, presidente di Coldiretti Brescia

La Lombardia, conta oltre 2.000 allevamenti avicoli, di cui quasi 900 di galline ovaiole, 1.100 di polli da carne e più di 300 di tacchini. I capi allevati sono quasi 32 milioni: 14 milioni di galline ovaiole, 14 milioni di polli da carne e 2,5 milioni di tacchini e Brescia si posizione al primo posto con  13,5 milioni di capi.

La filiera avicola deve ripartire

Si tratta di numeri importanti e per questo è necessario trovare soluzioni immediate a partire dagli accasamenti post emergenza sanitaria. “La situazione è molto complicata – precisa Mattia Preti, giovane avicoltore di Manerbio -, un allevamento come il mio, fermo da parecchi mesi, ha urgenza di ripartire per ritrovare attività e reddito”. Una filiera avicola in evidente difficoltà di mercato, dall’allevamento alla trasformazione: “ad oggi le carenze dei mancati accasamenti sono giunte in macello, dunque sul mercato il prodotto manca - aggiunge Laura Facchetti dell’avicola Monteverde di Rovato -. Ciò sta determinando anche un ingresso di prodotto dall’estero. Dal 6 gennaio si è riaperta gradualmente la possibilità di accasare, con le attuali regole c’è finalmente l’apertura nelle zone coinvolte a seconda delle aree omogenee e oggi si riescono ad accasare due terzi circa degli allevamenti”.

In tema di indennizzi il percorso è ancora  lungo. “Ci auguriamo che i tempi si possano ridurre – conclude il presidente Giacomelli – in tal senso abbiamo proposto a  Regione Lombardia un percorso per dare risposte certe e ristori veloci alle imprese avicole”.

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