Consumo suolo, record negativo della Lombardia“Bene ddl ministro per fermare la fine della terra” In Lombardia le aree verdi spariscono più in fretta che nel resto d’Italia. Negli ultimi dieci anni la superficie agricola totale (SAT) è crollata del 9,1 per cento contro una media dell’8 per cento a livello nazionale – spiega la Coldiretti Lombardia sulla base dell’ultimo censimento dell’agricoltura mentre la superficie agricola utilizzata (SAU) è scesa del 5,3 contro una media italiana del 2,3 per cento.
“La corsa del consumo di suolo nella nostra regione – spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti lombarda – mostra una velocità doppia che nel resto del Paese. Da noi in dieci anni la superficie agricola utilizzata è passata da un oltre un milione e 39 mila ettari a poco più di 984 mila ettari. I ritmi attuali di consumo del territorio e l’eccesso di urbanizzazione non solo rischiano di stravolgere il volto dell’Italia, ma anche di modificare le condizioni climatiche, ambientali e sociali del nostro Paese. Per questo non possiamo che giudicare positivamente la bozza di disegno di legge illustrata dal ministro Catania per la tutela del suolo agricolo e per fermare la fine della terra”.
In Lombardia – spiega la Coldiretti regionale – il problema riguarda, in maniera più o meno incisiva, quasi tutte le province: Bergamo, per esempio, ha subito un calo di quasi il 24 per cento, Lecco di oltre il 13 per cento, Sondrio del 19,2 per cento, Milano e Varese dell’8,5 per cento, Monza e Brianza del 7 per cento, Pavia del 3,6 per cento, Como del 5,5 per cento, Lodi ha registrato uno scostamento negativo dello 0,8, mentre Brescia, Mantova e Cremona restano stabili. Ma questi dati del censimento dell’agricoltura – spiega la Coldiretti Lombardia analizzano il decennio fra il 2000 e il 2010, mentre resta escluso da tali statistiche l’impatto che stanno avendo la Brebemi, la Teem, Pedemontana e che avranno altre infrastrutture come la Broni-Mortara in provincia di Pavia. Opere – conclude la Coldiretti Lombardia – che stanno cambiando la faccia dei nostri territori.