Dopo uva e pomodoro, anche gli storici uliveti del Garda devono fare i conti con i capricci del tempo. Secondo le prime stime – spiega Coldiretti Lombardia - quest'anno la resa di olio subirà un calo del 10 per cento rispetto ai 6 mila quintali del 2010. Colpa di una stagione caratterizzata da caldo afoso e, nei mesi scorsi, da grandinate violente.
“La raccolta inizierà intorno alla metà di ottobre – dice Silvano Zanelli, presidente dell'Associazione Interprovinciale Produttori Olivicoli Lombardi – in anticipo di circa due settimane rispetto agli ultimi anni, a causa del caldo elevato”.
Il previsto calo nella produzione – aggiunge Coldiretti Lombardia – oltre che alle alte temperature che modificano i tempi di maturazione e favoriscono la possibile comparsa di alcuni parassiti, è dovuto anche alle grandinate che tra giugno e luglio hanno colpito le zone di produzione dell'olio e cioè l'alto Garda, il lago d'Iseo e quello di Como.
In Lombardia sono circa 4.500 gli ettari dedicati all'olivicoltura, per un totale di 650 mila piante, da ciascuna delle quali in media, ogni anno, si raccolgono tra i 10 e i 15 chili di prodotto. I prezzi dell'olio al dettaglio sono variabili: oscillano fra i 3 euro per un extra vergine generico fino ai 30 euro al litro dei migliori oli lombardi. Ci sono poi picchi di 100 euro per le produzioni speciali vincitrici di concorsi internazionali.
Il mese di settembre appena terminato – conclude Coldiretti – non ha sconvolto solo il settore delle olive: i 2,7 gradi in più registrati rispetto alla media, infatti, hanno mandato in tilt il settore ortofrutticolo. Dal vino (-10 per cento) al pomodoro (-20 per cento). Al Nord, il caldo torrido e la prolungata assenza di piogge hanno reso necessario il ricorso a irrigazioni straordinarie per salvaguardare kiwi, mele e pere.