Il maltempo frena le semine del riso. A seconda delle varietà – spiega la Coldiretti Lombardia – i ritardi variano dai 15 ai 30 giorni a causa delle piogge cadute nell’ultimo mese e che anche in questi giorni stanno flagellando buona parte del territorio regionale. Intanto, a causa del crollo delle quotazioni, si stanno riducendo dal 10 al 15 per cento i campi dedicati a questa coltura e oltre 150 aziende agricole in Lombardia hanno smesso di produrre riso dal 2010 a oggi.
La situazione è molto complicata – spiega la Coldiretti Lombardia – da un lato l’eccesso di pioggia rischia di soffocare gli apparati radicali delle giovani piantine facendo calare le rese, dall’altro le quotazioni si sono quasi dimezzate (il Carnaroli è passato da 50 a 30 euro al quintale) e ormai da due anni è iniziata la fuga dalle risaie.
Nel “triangolo del chicco lombardo” fra Milano, Lodi e Pavia si sono perse oltre 150 aziende: dalle 2.083 del 2010 si è passati alle 1.925 del 2012. A Miano si è passati da 306 a 275 produttori, a Lodi da 73 a 64 e a Pavia da 1.702 a 1.585. A questo si aggiunge il calo delle superfici, con un taglio – stima la Coldiretti regionale, sulla base delle dichiarazioni dei produttori – di oltre 10 mila ettari.
“Negli ultimi due anni ho diminuito di oltre il 90 per cento i terreni destinati a questo prodotto: nel 2011 erano 300 ettari, oggi sono solo sei. E ancora non ho iniziato a seminare per via del maltempo. Al posto del riso, ho scelto di coltivare mais e soia, due colture che garantiscono una certa rimuneratività” spiega Matteo Berneri, agricoltore con terreni sparsi tra Vignate (Milano), Pavia e Vercelli. .
Intanto la Lombardia resta a mollo: oggi alle 11 del mattino erano già caduti quasi 22 millimetri a Milano, 29 a Lodi, quasi 19 a Monza, 13,6 a Bergamo, 22 a Mantova, 16 a Brescia, 34 a Cremona, 22 a Lecco, 16,4 a Como, quasi 30 a Pavia, 18 a Sondrio e più di 25 a Varese. Le precipitazioni nel nord Italia sono risultate superiori del 53 per cento rispetto alla media nei primi quattro mesi dell’anno, mentre il livello idrometrico del Po al Ponte della Becca è già salito di quasi un metro in sole ventiquattro ore e il lago di Garda ha raggiunto il livello massimo del periodo.