Bilancio di fine raccolta per le mele Gala in Valtellina: tra il freddo primaverile e le violente grandinate di luglio – spiega Coldiretti Lombardia - la produzione ha subito cali fra il 30 e il 40 per cento. “A Ponte – dice Dario Poletti, direttore generale di una delle principali cooperative di produttori - ci aspettavamo oltre 7 mila quintali di prodotto, ma ne abbiamo raccolto in tutto solo 4.700. Di questi, mille hanno caratteristiche adatte alla vendita al dettaglio. Il resto, segnato dalle grandinate di luglio,in parte sarà eliminato e in parte andrà alle lavorazioni industriali per la produzione di succhi e concentrati”.
Situazione analoga – spiega la Coldiretti Lombardia - anche a Villa di Tirano e Tovo di Sant’Agata, dove sono stati raccolti rispettivamente 4 mila quintali e mezzo e 3 mila quintali e mezzo contro i 5 mila e i 6 mila quintali attesi. Si attende però ancora la raccolta degli ultimi impianti nei prossimi giorni. Nell’alta Valtellina il freddo primaverile ha influito sullo sviluppo dei meleti.
“In alcuni – spiega Pietro Panizza, produttore di Cologna, frazione di Tirano (SO) e vice presidente di Coldiretti Sondrio – ci sono frutti più piccoli o segnati dalla “cinghiatura a freddo”, una striscia marrone provocata dalle basse temperature che cinge la mela nella parte mediana, rendendola adatta solo per l’industria ma non per la vendita al dettaglio”.
A metà settembre – conclude la Coldiretti Lombardia – comincerà la raccolta della varietà Golden, a cui seguiranno le Stark. La Valtellina è il maggior produttore di mele della Lombardia con circa 400 mila quintali all’anno, coltivati su 1.100 ettari. Dal 2010, i “pomi” di questa valle possono fregiarsi del marchio Igp (Indicazione geografica protetta) che qualifica anche le pere mantovane e il melone coltivato tra Mantova e Cremona