“Meglio il concime naturale di quello chimico e il nuovo piano nitrati della Regione sembra andare, per fortuna, proprio in questa direzione” dice Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia dopo che l’assessorato all’agricoltura ha annunciato che entro dicembre sarà pronta una mappa delle zone vulnerabili aggiornata e più legata alla realtà di territori dove, spesso, le fonti di inquinamento sono diverse rispetto al solo settore agricolo.
“Come abbiamo sempre affermato – spiega Prandini – dobbiamo ragionare su parametri attuali e non certo sulla base di studi realizzati venti anni fa e in ogni caso in fatto che a Bruxelles si spinga molto per l’utilizzo del concime chimico è una chiara dimostrazione di come certe lobbies straniere pesino e danneggino gli interessi dell’Italia e in particolare della Pianura Padana dove esiste una zootecnia di alto livello che si è evoluta molto anche sul fronte del trattamento dei effluenti di allevamento”.
Secondo la Coldiretti Lombardia è corretta la posizione della Regione che punta a individuare come zone vulnerabili quelle aree per le quali i monitoraggi dimostrano un’effettiva criticità e un effettivo carico zootecnico. “Visto che è capitato che nella vecchia mappa nitrati fossero inserite fasce di territorio senza la presenza di zootecnia – commenta Prandini – Aspettiamo quindi il nuovo studio della Regione sulle reali fonti dei nitrati e il piano per la loro gestione”.