Nitrati, è indispensabile rivedere la direttiva europea sugli allevamenti perché ci sono altri settori che influiscono sui livelli di azoto totali nelle falde sotterranee e superficiali. Lo afferma la Coldiretti Lombardia alla luce sia dei dati Arpa che del censimento dei depuratori sul territorio regionale.
Le rilevazione Arpa fra il 2002 e il 2008 indicano una situazione buona rispetto ai livelli Ue di riferimento, mentre per quanto riguarda i sistemi di depurazione urbana la verifica sull’azoto e sulle sue diverse forme nei reflui degli scarichi di tali impianti ha evidenziato come su 1.058 campioni ce ne siano 197 (il 18,62%) che hanno superato il limite di concentrazione rispetto ai parametri del testo unico ambientale.
“E visto che i depuratori per cui è stata evidenziata la non conformità si trovano in aree definite vulnerabili ai nitrati ma dove il carico zootecnico non è significativo – spiega Nino Andena, Presidente di Coldiretti Lombardia - è evidente che la qualità delle acque non viene certo compromessa dalle aziende agricole”.
A tal proposito – sostiene la Coldiretti – urge che la Regione Lombardia inserisca nella stesura del Programma di Azione il fatto che la presenza di nitrati non dipende solo dall’agricoltura.
Per questo è indispensabile la revisione della direttiva europea in modo da tenere conto della peculiarità dello Stato Italiano, e in particolare della Pianura Padana, del nostro sistema produttivo e dell’impatto che hanno anche altri settori nell’inquinamento delle acque superficiali e profonde.
Il problema è stato affrontato ieri sera a Milano nella sede di Coldiretti Lombardia durante un vertice con l’assessore regionale all’agricoltura Giulio De Capitani e con il direttore generale dell’assessorato Paolo Baccolo che hanno risposto che la situazione è già al vaglio della Regione.
(03/03/2011)
Fabio Bonaccorso comunicazione.lombardia@coldiretti.it 347/0599454