Quote rosa: mentre a Roma bocciano la legge sulla parità di genere, in Lombardia le donne hanno già ruoli di gestione e di guida nella maggior parte delle oltre 48 mila realtà agricole lombarde.
In pratica – spiega la Coldiretti regionale – nel 60% delle aziende agricole le quote rosa sono rappresentate in ruoli amministrativi o manageriali, mentre in un’azienda su 5 la titolare è donna, con picchi come a Sondrio dove il 39% delle realtà vede una donna al comando. Il paese reale – spiegano le imprenditrici agricole della Coldiretti Lombardia – è più avanti della politica.
“Bisogna sempre guardare al valore delle persone e quello non dipende dal genere femminile o maschile, ma certo è che per l’Italia una legge sulle quote rosa come quella bocciata dal Parlamento avrebbe aiutato le donne a inserirsi di più anche nei confronti di un atteggiamento degli uomini che non è sempre di grande apertura. Da questo punto di vista, l’Italia non è nella stessa condizione del nord Europa” spiega Wilma Pirola, responsabile Donne Impresa della Coldiretti Lombardia.
In Lombardia il 22% delle aziende rurali è a guida femminile, mentre se si considerano tutti i ruoli ricoperti dalle donne nel settore agricolo – dice la Coldiretti - allora questo valore si triplica.
“In agricoltura – spiega Wilma Pirola - è stata l’esperienza di tutti i giorni e la necessità di fare squadra sempre a portare all’inserimento delle donne nella gestione delle aziende. In pratica in ogni realtà familiare la donna non si occupa solo della casa, ma segue anche i conti, i rapporti con i fornitori, la gestione delle fatture, i dipendenti. Insomma, divide a metà il lavoro con l’uomo con una parità che si è imposta con le capacità e la vita quotidiana prima ancora che con una legge. Sulle quote rosa l’agricoltura è arrivata prima della politica”.