Si “prosciugano” le risaie. Secondo una rilevazione di Coldiretti Lombardia sulle aziende agricole del settore, per quest’anno si stima un trend in calo del 7 per cento sul totale delle superfici da seminare, pari a oltre 7 mila ettari a livello regionale, che significa un crollo di circa quattrocentomila quintali di riso in meno nel prossimo raccolto.
“L’industria paga troppo poco, i costi di gestione sono aumentati e da quest’anno non c’è più neppure il sostegno specifico della Ue alla coltura - spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia - così gli agricoltori sono stati in parte costretti a puntare su altre produzioni, come ad esempio frumento e mais”.
Fra Pavia, Milano, Lodi e nelle aree di Novara e Vercelli del Piemonte si coltiva più del 90 per cento del riso italiano. Soltanto a Pavia – spiega la Coldiretti regionale - nel 2011 c’erano 87.625 ettari di risaie che, se il trend verrà confermato, si ridurranno a poco più di 81 mila quest’anno con una perdita di 370 mila quintali di raccolto, fra cui quello di varietà di pregio come il Carnaroli, il Vialone e l’Arborio.
Per rafforzare il settore e valorizzare meglio il prodotto, la Coldiretti ha creato una società di scopo, la “FIR” (Filiera Italiana Riso), che a livello nazionale, attraverso accordi di filiera con l’industria e la grande distribuzione, ha l’obiettivo di pianificare le produzioni evitando brusche oscillazioni dei prezzi che danneggiano sia gli agricoltori che i consumatori.