Rischio frane, allarme dei geologi sul consumo di suolo. Sono 20 – spiega la Coldiretti Lombardia - le aree monitorate dall'Arpa (Agenzia regionale per l'ambiente) tra le province di Sondrio, Brescia, Bergamo e Lecco. Le zone più esposte sono quelle montuose e collinari, come anche l'OltrePo Pavese. Fino a oggi in oltre 130 mila episodi sono franati 3.300 chilometri quadrati di territorio dalle Alpi al Po.
Secondo una rilevazione di Coldiretti Lombardia, da giugno a settembre 2011, la Regione ha registrato una media di almeno una frana al mese fra OltrePo Pavese, Val Codera (Sondrio), Briennio (Como), Bellano (Lecco) e Moltrasio (Como).
Il presidente del consiglio nazionale dei geologi, Gian Vito Graziano, punta il dito contro “un consumo di suolo spaventoso (in Italia, ndr.) pari a circa 500 chilometri quadrati all'anno a cui non corrisponde un'azione di prevenzione”. Un quinto di tale superficie – spiega Coldiretti - si trova in Lombardia dove in dieci anni si sono persi mille chilometri quadrati di campi, scendendo sotto la soglia psicologica del milione di ettari agricoli.
L’Italia frana anche perché il 25 per cento delle campagne negli ultimi 40 anni sono state abbandonate o coperte dal cemento – spiega la Coldiretti - Un territorio grande come due volte la regione Lombardia per un totale di cinque milioni di ettari equivalenti è stato sottratto all'agricoltura. Il rapido processo di urbanizzazione e cementificazione e il progressivo abbandono del territorio non è stato accompagnato da un adeguamento della rete di scolo delle acque, ma ora è necessario intervenire per invertire una tendenza che mette a rischio la sicurezza idrogeologica di tutto il Paese.
In Italia, fino a oggi (dati Ispra) ci sono state oltre 486 mila frane su quasi il 7 per cento del territorio, per una superficie di oltre 20 mila chilometri quadrati. Ogni anno, tra danni e opere di ripristino, si spende in media circa un miliardo di euro. Nel solo 2010, a causa delle frane 17 persone hanno perso la vita e 44 sono rimaste ferite, mentre 4.431 hanno dovuto lasciare la propria casa.