“Vendemmia” azzoppata per il pomodoro italiano. Secondo le ultime rilevazioni dei produttori – spiega la Coldiretti Lombardia – nel nord Italia la raccolta è solo al 51% del totale, mentre era già al 72% nello stesso periodo del 2012 e addirittura a quasi l’80% nel 2011. “Stiamo vivendo una situazione assolutamente anomala – conferma da Rivarolo del Re (Cremona) Paolo Voltini, Presidente del Consorzio casalasco del pomodoro, una delle maggiori realtà produttive italiane – la primavera fredda e piovosa ci ha fatto partire in ritardo con le semine, poi in estate abbiamo avuto la grandine e adesso le temperature notturne di settembre sono troppo fredde e stanno rallentando la maturazione del prodotti in campo”.
La raccolta è in ritardo di almeno 15 giorni e finirà, meteo permettendo, poco prima della metà di ottobre rispetto alla data prevista del 25 settembre. Si stima un calo del 25% della produzione, dovuto anche a una diminuzione del 12% dei terreni coltivati. A livello nazionale – spiega la Coldiretti Lombardia – si dovrebbero raccogliere oltre 4 milioni di tonnellate, di cui oltre la metà concentrate nel nord Italia, area di cui la Lombardia, con i suoi oltre 5.500 ettari coltivati (in particolare fra Cremona, Mantova, Pavia, Lodi e Brescia) è una delle colonne portanti insieme all’Emilia Romagna.
“Quest’anno – conclude Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – il meteo ha inciso in maniera sostanziale non solo su pomodoro, ma anche sul mais e gli altri cereali e la grandinata estiva che ha colpito Brescia, Cremona e Mantova è stata devastante. E’ stata una delle stagioni più difficili per l’agricoltura lombarda”.