Una tromba d’aria ha colpito, lunedì 4 luglio, l’area a sud della provincia di Brescia al confine con la provincia di Cremona. Fortissime raffiche di vento hanno allettato le colture in campo e sradicato numerosi alberi. Le segnalazioni arrivano, in particolare dai comuni di Pralboino, Milzano, Seniga, Leno, Pavone Mella e alcuni comuni confinanti con il cremonese. Danni riportati anche a capannoni agricoli dove le coperture sono state strappate dalla furia del vento causando danni anche agli animali. Scarsissime, invece, le annunciate e attese precipitazioni che non hanno minimamente portato ristoro alle colture in campo.
Le produzioni agricole – precisa Coldiretti Brescia – sono continuamente messe a dura prova da una siccità che non si registrava da tempo e che si prefigura addirittura peggiore di quella del 2003. In Provincia di Brescia si rilevano precipitazioni del 60% circa in meno rispetto alla media 2006/2020, mentre le temperature hanno registrato a maggio valori superiori alla media di 1-3 gradi, con punte fino a +3/+5 gradi sull’area cittadina secondo un’analisi Coldiretti su dati Arpa Lombardia.
Una situazione di grave crisi idrica – conclude Coldiretti Brescia – che accomuna la Lombardia e molte altre zone d’Italia, da Nord a Sud del Paese e che dimostra l’esigenza di accelerare sulla realizzazione di una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l’acqua e distribuirla quando serve ai cittadini, all’industria e all’agricoltura. A livello nazionale Coldiretti ha elaborato con l’Anbi (l’Associazione nazionale delle bonifiche) un progetto immediatamente cantierabile per la realizzazione di una rete di bacini di accumulo per arrivare a raccogliere il 50% dell’acqua dalla pioggia. In Lombardia si sta inoltre lavorando al recupero delle cave dismesse o comunque non più utilizzate come bacino di accumulo di riserve idriche strategiche, così come sollecitato più volte da Coldiretti.