Una stalla con 40 mucche da latte è rimasta isolata nella notte appena fuori il centro abitato di Foppolo nella Bergamasca, dove dopo 72 ore di nevicata si sono accumulati due metri di neve. Lo rende noto la Coldiretti Lombardia che sta monitorando l’evoluzione dell’ondata di maltempo in tutta la regione. Grazie all’intervento di mezzi pesanti – spiega la Coldiretti – è stata liberata la via di accesso alla stalla e gli allevatori sono riusciti a raggiungere gli animali che fortunatamente stanno bene: nonostante il peso della neve ammassata sul tetto, infatti, la struttura ha retto.
In questi momenti – spiega la Coldiretti regionale – i titolari dell’azienda agricola si stanno organizzando per mungere gli animali a mano: a causa del maltempo, infatti, l’impianto di mungitura è andato in tilt, ma le operazioni non si possono fermare per garantire il benessere delle mucche. “Non riuscivamo più ad entrare e a portare il fieno per alimentare gli animali – racconta Elena Cattaneo, una delle imprenditrici agricole -, la neve era talmente tanta che era impossibile rimuoverla manualmente. Per evitare il crollo della tettoia dove immagazziniamo il fieno, abbiamo dovuto spalare la neve dal tetto. Poiché però manca la corrente siamo costretti a mungere a mano e anche trasformare il latte in formaggio sarà un’impresa”.
I nostri tecnici sul territorio sono in contatto con le aziende della zona – continua la Coldiretti Lombardia – A preoccupare è il rischio crolli, a causa della grande quantità di neve caduta che sta premendo sui tetti di stalle e cascine.
Il maltempo – conclude la Coldiretti – sta sferzando da giorni diverse parti d’Italia facendo salire i danni nelle campagne dove è calamità per le aziende agricole finite sott’acqua, macchine e trattori nel fango, raccolti perduti in migliaia di ettari di coltivazioni allagate dal grano ai foraggi per gli animali, dai fiori agli ortaggi, dai vigneti ai frutteti con alberi abbattuti dal vento. Siamo di fronte agli effetti del mix micidiale con i cambiamenti climatici ed il moltiplicarsi di eventi estremi che si abbattono su un territorio reso più fragile dall’abbandono forzato e dalla cementificazione che nelle campagne italiane ha provocato danni per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.