Tetti scoperchiati, strutture divelte e mais spianato dalla violenza del vento. Sono gli effetti della nuova ondata di maltempo che nelle ultime ore si è abbattuta sulla Lombardia con piogge abbondanti e trombe d’aria che hanno provocato danni anche in alcune zone in campagna. Lo rende noto la Coldiretti regionale in base alle segnalazioni che stanno pervenendo agli uffici territoriali.
In particolare – spiega la Coldiretti Lombardia – criticità si segnalano nel territorio cremasco, colpito nelle ore scorse da una tromba d’aria che ha provocato danni nei comuni di Vailate e Capralba. Nel Bresciano, tra i comuni di Cologne e Rudiano, il vento forte ha trascinato parti di alberi nei fossi provocando problemi agli agricoltori impegnati nei turni di irrigazione dei campi.
In provincia di Bergamo – continua la Coldiretti Lombardia – a Misano Gera d’Adda le violente raffiche di vento hanno scoperchiato una struttura dove erano riparate diverse capre e il foraggio per la loro alimentazione, rovinato dalla pioggia caduta all’interno. Nella zona di Treviglio, Caravaggio e Misano Gera d’Adda il mais è stato spianato e diversi alberi abbattuti, mentre a Brignano Gera d’Adda la bufera ha sollevato il tetto di un capannone per ricovero di attrezzature, scagliandolo a 200 metri di distanza. Infine a Trescore Balneario un agriturismo è stato completamente allagato, con l’acqua e il fango che hanno invaso la sala a piano terra e il magazzino, mentre all’esterno alcuni gazebo sono stati distrutti dal vento.
Si conferma la tendenza alla tropicalizzazione del clima che – precisa la Coldiretti – si manifesta con una elevata frequenza di eventi estremi e sfasamenti stagionali che sconvolgono i normali cicli colturali ed impattano sul calendario di raccolta e sulle disponibilità dei prodotti che i consumatori mettono nel carrello della spesa. L’agricoltura – conclude la Coldiretti – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con sfasamenti stagionali ed eventi estremi che hanno causato una perdita in Italia di oltre 14 miliardi di euro nel corso del decennio.