Decisa presa di posizione della Coldiretti sul problema dei nitrati: è indispensabile rivedere la direttiva europea sugli allevamenti perché ci sono altri settori che influiscono sui livelli di azoto nelle falde acquifere. Ciò anche alla luce dei dati Arpa e del censimento dei depuratori urbani.
Le rilevazioni indicano una situazione buona nelle campagne rispetto ai livelli di riferimento europei mentre, per quanto riguarda i sistemi di depurazione urbana, la verifica sull’azoto nei reflui di scarico evidenzia come nel 18 per cento dei casi i campioni superano il limite di concentrazione.
“Poiché questi depuratori si trovano in aree definite vulnerabili ai nitrati ma dove il carico zootecnico non è significativo – spiegano alla Coldiretti lombarda - è evidente che la qualità delle acque non è necessariamente compromessa dalle aziende agricole”.
“E’ perciò indispensabile – afferma il presidente della Coldiretti virgiliana, Gianluigi Zani – che la Regione inserisca nella stesura del Programma di azione il concetto che la presenza di nitrati non dipende solo dall’agricoltura. E’ inoltre indispensabile la revisione della direttiva europea in modo da tener conto della peculiarità delle campagne italiane, in particolare della Pianura Padana, del nostro sistema produttivo e dell’impatto che hanno altri settori nell’inquinamento delle acque superficiali e profonde”.
Il problema è stato affrontato nella sede di Coldiretti Lombardia durante un vertice con l’assessore regionale all’agricoltura Giulio De Capitani e con il direttore generale dell’assessorato Paolo Baccolo.