Le eccezionali piogge di ottobre e novembre hanno messo a dura prova il sistema di stoccaggio dei reflui zootecnici, portandoli al limite di guardia, data l’impossibilità di spandere liquami sui terreni fradici. “E’ perciò indispensabile – afferma il presidente della Coldiretti mantovana, Gianluigi Zani – adottare la necessaria flessibilità nei termini di divieto”. Nella nostra provincia il 90 per cento del territorio è considerato vulnerabile, con divieto di spandimento dal 10 novembre al 7 febbraio. “Un tempo troppo lungo – aggiunge Zani – specie nella situazione eccezionalmente piovosa di questo autunno. Servono perciò delle finestre di spandimento di 4 o 5 giorni in concomitanza con condizioni meteorologiche che consentano di distribuire liquami sui terreni agricoli”.
Sull’attuazione delle direttiva nitrati, è stata presentata un’interrogazione parlamentare al ministro dell’agricoltura Giancarlo Galan in quanto tale provvedimento continua ad essere oggetto di un processo contrastato da parte delle Regioni, attualmente impegnate nella revisione dei Programmi d’azione per soddisfare le richieste dell’Ue.
“E’ stato evidenziato al Ministro – fa notare la Coldiretti - come il percorso seguito finora non appaia soddisfacente per risolvere il problema del rapporto tra ambiente e zootecnia. In particolare, la designazione delle zone vulnerabili riguarda la particolarità idrogeologica e la dipendenza dal contesto socio-economico, parametri rispetto ai quali deve essere svolta l’analisi di tutte le fonti di inquinamento: non solo, dunque, il carico agricolo e zootecnico, ma anche il trattamento delle acque reflue dei depuratori e la ricognizione degli scarichi industriali”.