Zani: timori per il prezzo che potrebbe però essere sostenuto dall’export
Mentre primi acini delle qualità precoci si avviano a maturazione, le stime per la prossima vendemmia sono positive. Lo annuncia la Coldiretti ricordando che “il freddo del lungo e piovoso inverno ha rallentato lo sviluppo vegetativo, determinando uno slittamento in avanti, rispetto allo scorso anno, di quasi tutte le fasi fenologiche. Pertanto, il calendario di vendemmia dovrebbe quest’anno svolgersi regolarmente senza gli anticipi registrati nel 2009.
“La raccolta dell’uva si prospetta buona, sia in quantità che in qualità – fa notare il presidente della Coldiretti virgiliana, Gianluigi Zani – Nella nostra provincia solo alcune zone dell’Alto Mantovano hanno avuto a che fare con la grandine. Per il resto del territorio provinciale, quasi due mila ettari, l’uva si appresta a maturare in ottime condizioni”.
Ciò che invece preoccupa i produttori è il prezzo. “L’incertezza nei consumi pesa in modo determinante – aggiunge Zani – insieme alla buona produzione che si prospetta. Un mix che potrebbe incidere negativamente sulle quotazioni del prodotto conferito alla cantina sociale ma anche su quello dei singoli vinificatori; tuttavia una schiarita viene dall’aumento dell’export”.
Il vino è un primato europeo e mondiale che condividiamo con la Francia. “Con la prossima vendemmia – preannuncia la Coldiretti – l’Italia potrebbe sorpassare il Paese d’Oltrape, con una produzione intorno ai 47,5 milioni di ettolitri, in aumento del 5 per cento sul 2009. Mentre in Francia ci si potrebbe attestare sui 47,3 milioni, con un lieve aumento rispetto allo scorso anno”.
Il 60 per cento della produzione italiana sarà destinato a vini di alta qualità (Doc, Docg, Igt). Nel nostro Paese sono 498 i vini a denominazione di origine controllata. Il valore qualitativo dei vini italiani è confermata dalla crescita delle esportazioni. “L’aumento – segnala la Coldiretti – è dell’8,4 per cento in valore nel primo trimestre di quest’anno. Un trend positivo che fa intravvedere nuove opportunità di crescita con effetto-traino sull'intero agroalimentare made in Italy”.