“Un provvedimento positivo, che speriamo trovi il consenso di tutti perché si tratta di una questione che non riguarda solo il mondo agricolo e che deve essere risolta con la massima urgenza” così Alessandro Ubiali, Presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza, commenta il progetto di legge per l’eradicazione delle nutrie che il Presidente della Regione Roberto Maroni e l’assessore all’Agricoltura Gianni Fava chiederanno alle forze politiche in Consiglio di approvare.
Le nutrie – spiega la Coldiretti Interprovinciale – non rappresentano solo un pericolo per le colture e per la tenuta dei terreni agricoli, ma si stanno spingendo anche sulle strade, mettendo a rischio la sicurezza di chi transita.
La delibera prevede alcune modifiche alla Legge regionale 20 del 7 ottobre 2002 con la finalità di "eradicare, ove possibile, le popolazioni della specie alloctona nutria presenti sul territorio regionale o comunque di contenerne la diffusione, per la tutela della biodiversità locale, delle produzioni zoo-agro-forestali, della rete irrigua e del suolo". Inoltre, vengono recepite "le modifiche intervenute nel quadro normativo sui rifiuti e sull'utilizzo dei sottoprodotti di origine animale e dei prodotti derivati non destinati al consumo umano". Non è infatti possibile classificare a priori una carcassa di nutria come rifiuto speciale.
Secondo un’elaborazione della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza sulla base dei dati di incremento degli ultimi cinque anni, nel 2014 i danni causati dalle nutrie n provincia di Milano e Lodi sfonderanno i 160 mila euro. In particolare nel Milanese dal 2009 al 2013 i danni denunciati sono passati da 82 mila a 113.017 mila euro (+37,8 per cento), nel Lodigiano da 27.514 a 37.929 euro (+38 per cento), per un incremento complessivo negli ultimi cinque anni fra Milano e Lodi del 37,8 per cento.
Negli ultimi dieci anni, secondo dati della stessa Regione, i danni hanno superato i 7 milioni di euro mentre la popolazione di questi roditori originari dell’America Latina si sta avvicinando al milione di esemplari, con presenze in tutte le province, da Cremona a Mantova, da Lodi a Milano, da Pavia a Brescia e Bergamo.