In un momento in cui tutto il Paese deve rimboccarsi le maniche per fronteggiare gli effetti della gravissima crisi che attanaglia l’economia non solo nazionale, Coldiretti trova scandaloso che fondi italiani vengano utilizzati per produrre cibo “italian sounding” che, con nomi, colori e immagini che richiamano il made in Italy, sottraggono mercato ai veri prodotti nazionali.
“E’ necessario porre fine a questa situazione insostenibile – dichiara Giuseppe Ghezzi, presidente della Coldiretti di Pavia – che risulta dannosa per l’economia, non solo agricola, nazionale e incoerente con le linee d’azione e le dichiarazioni del Governo in materia di difesa e promozione della produzione tricolore. Invece che alla valorizzazione e al rilancio del vero made in Italy assistiamo ad una vera e propria svendita della nostra economia e dei nostri territori che rischia di danneggiare irrimediabilmente il vero grande patrimonio di questo Paese”.
La denuncia di Coldiretti prende avvio dalla vicenda legata a SIMEST Spa (Società Italiana per le imprese all’estero), controllata dal Ministero dello sviluppo economico, destinata a finanziare direttamente o indirettamente la produzione e la distribuzione di prodotti alimentari che nulla hanno a che fare con il tessuto produttivo del Paese.
Dopo il caso dell’azienda casearia Lactitalia, che nei paesi dell’est europeo produce formaggi direttamente concorrenti dei prodotti italiani, commercializzati con nomi e colori che traggono in inganno i consumatori e che utilizzano materie prime di quei territori, ora si presenta il caso Parmacotto. Il gruppo, bandiera della salumeria di qualità nazionale, ha avviato, in collaborazione con Simest, un progetto che prevede di strutturare una vera e propria catena di locali negli Stati Uniti caratterizzati dall’offerta di prodotti non italiani ma che evocano nelle etichette e nei marchi la tipicità del Bel Paese: i cosiddetti italian sounding.
“Per denunciare questa aberrazione Coldiretti chiede alle Amministrazioni locali di adottare un Ordine del Giorno a favore del vero made in Italy – conclude Giovanni Roncalli, direttore della Coldiretti di Pavia - nonché all’assunzione di tutte le iniziative utili per porre rimedio ad una situazione non più accettabile. Già settanta Amministrazioni locali hanno aderito o hanno dichiarato di aderire all’iniziativa di Coldiretti e nuove adesioni arrivano ogni giorno alla nostra segreteria. Terremo informati gli organi di stampa sugli sviluppi della nostra iniziativa in difesa dell’economia nazionale”.